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Ennesimo scandalo sui CPT

Intervista al giornalista Giovanni Maria Bellu

Una nuova inchiesta giornalistica pubblicata sabato scorso sul quotidiano La Repubblica rivela il razzismo, le vessazioni, le estorsioni e i maltrattamenti a cui sono sottoposti gli immigrati rinchiusi nel centro “polifunzionale” di Pian del Lago a Caltanissetta, ma anche le “fughe” comprate agli operatori della Cooperativa sociale Albratos 1973, che gestisce sia il CPT che il Centro per richiedenti asilo che si trova nella stessa struttura.
Una breve scheda sul centro di Pian del Lago in questo servizio di Alessandra Sciurba del Progetto Melting Pot.
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Oltre alla Minerva che gestisce il CPT di Gradisca D’Isonzo, quindi, un’altra cooperativa sociale, la Albatros, filiazione della locale CRI, è complice dello sporco lavoro di gestione dei CPT, ricevendo per questo molto denaro.
Solo nei primi nove mesi del 2004 le spese sostenute dal Centro di Permanenza Temporanea di Pian del Lago ammontano a 1.850.000 euro, mentre le spese sostenute dal vicino Centro Temporaneo di Accoglienza, nello stesso periodo, ammontano a 1.483.617 euro.
Su questa vicenda abbiamo sentito l’autore dell’articolo di Repubblica, il giornalista Giovanni Maria Bellu.
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Lo scandalo esploso attorno al Centro di detenzione di Caltanissetta non ci stupisce.

Purtroppo fatti di cronaca drammatici legati ai CPT si ripetono dal 1998, l’anno dello loro istituzione voluta dall’attuale ministro Livia Turco, e il lavoro di ispezione della commissione De Mistura serve solo a legittimare questi centri, luoghi completamenti illegali che non si possono “rimodernare”, come vorrebbe Amato e il nuovo governo. Si possono solo chiudere.