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Erdogan carica o porta armamenti a Trieste?

La nave Und Atilim battente bandiera turca fino a ieri sera era attraccata nel porto italiano

La Turchia è un paese attualmente attivo in tutti i maggiori conflitti nell’area mediorientale e non solo.
E’ coinvolta in Yemen, essendo partner della coalizione saudita che si macchia quotidianamente di crimini di guerra1. E’ responsabile dell’aggressione verso l’esperienza di convivenza democratica del Rojava, in Siria del Nord. E’ parte in causa nel caos libico, sostenendo l’avanzata del generale Haftar verso Tripoli e minacciando l’invio del proprio esercito.
Nella politica interna, come indicato dai principiali dossier sui diritti umani, viola arbitrariamente le libertà civili, con intimidazioni e repressione verso chi osa dissentire, ultimo in ordine di tempo l’arresto dello scrittore Ahmen Altan. E’ noto inoltre che il Paese è implicato nella persecuzione verso i richiedenti asilo e rifugiati2 dopo lo scellerato accordo voluto dall’Unione Europea3, che ha portato alle casse di Ankara ben 6 miliardi di euro, e recentemente altri 663 milioni 4.
E’ perciò uno Stato autoritario e belligerante, in perenne assetto da guerra.
Per tale motivo è quanto meno inappropriato ospitare navi turche che possono trasportare armamenti.

La UND ATILIM battente bandiera turca è un colosso di 193 per 26,04 metri, un mercantile con capacità di carico pari a 26.469 tonnellate, costruita nel 2002 ed avente come porto di registro Istanbul.

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E’ partita da Trieste l’11 gennaio 2020 per arrivare tre giorni dopo (14/01/20) a Topcular, piccolo porticciolo sulla costa turca che ospita meno di una decina di imbarcazioni al giorno. Da qui, si è diretta verso Tuzla, dove è arrivata il giorno seguente (il 15/01/20) dopo venti ore di viaggio.

Inizia così il breve itinerario europeo: tocca la città greca di Patrasso (17/01/20), attracca a Trieste il 18 gennaio alle ore 15:21 per poi ripartire verso il porto greco ieri sera alle 20.19.

L’unico “problema” è che trasporta cargo HAZARD A (Major), ovvero PERICOLO A (Maggiore). Presumibilmente, quindi, armamenti.

La UND ATILIM è una nave di tipologia Ro-Ro, ovvero a caricazione orizzontale e/o rotabile.
Esattamente come i traghetti, ha una pedana che si abbassa per far uscire il cargo, che risulta quindi essere composto da veicoli gommati. Quindi può caricare veicoli blindati, carri armati e sistemi antiaerei.
Le foto dimostrano la presenza della UND ATILIM ed il ponte abbassato:

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Anche se non possiamo avere la certezza del carico, ma la tipologia di imbarcazione e la classificazione del cargo sono due indizi molto chiari, riteniamo che sia inaccettabile accogliere imbarcazioni del dittatore turco in qualsiasi porto italiano, ovvero essere un ponte di affari della sanguinaria Turchia.

  1. Yemen: in nome di quale Dio?
    https://www.meltingpot.org/Yemen-in-nome-di-quale-Dio.html#.XiQ5L8hKjIU
  2. Turchia – La caccia di Erdogan ai richiedenti asilo e ai rifugiati presenti nel paese
    https://www.meltingpot.org/Turchia-La-caccia-di-Erdogan-ai-richiedenti-asilo-e-ai.html#.XiQ3S8hKjIU
  3. https://www.meltingpot.org/Io-non-ho-sogni-L-accesso-alla-sanita-per-i-rifugiati.html#.XiQ4Z8hKjIU
  4. L’Europa ci ricasca: 663 milioni ad Erdogan
    https://www.meltingpot.org/L-Europa-ci-ricasca-663-milioni-ad-Erdogan.html#.XiQ4zchKjIU

Stefano Bleggi

Coordinatore di  Melting Pot Europa dal 2015.
Mi sono occupato per oltre 15 anni soprattutto di minori stranieri non accompagnati, vittime di tratta e richiedenti asilo; sono un attivista, tra i fondatori di Libera La Parola, scuola di italiano e sportello di orientamento legale a Trento presso il Centro sociale Bruno, e sono membro dell'Assemblea antirazzista di Trento.
Per contatti: [email protected]

Pietro Giovanni Panico

Consulente legale specializzato in protezione internazionale ed expert prevenzione sfruttamento lavorativo. Freelance con inchieste sui MSNA, rotte migratorie, accordi illegittimi tra Paesi europei ed extra UE e traffici di armi.
Nel 2022 ho vinto il "Premio giornalistico nazionale Marco Toresini" con l'inchiesta "La guerra dei portuali genovesi contro le armi saudite".