Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Espulsioni dei comunitari e provvedimenti d’urgenza

Al vaglio delle istituzioni comunitarie il Disegno di legge italiano

In un momento in cui il tema della sicurezza, baluardo del governo offerto a suon di “pacchetti” e provvedimenti sempre più rigidi, viaggia di pari passo con quello dell’immigrazione, l’omicidio della moglie di un capitano della Marina, Giovanna Reggiani, altro non è stato se non un elemento catalizzatore.

La notizia dell’aggressione della Reggiani, d’un tratto, sembra aver dato vigore al sistema politico italiano, solitamente noto per la sua lentezza.
Entro poche ore il Governo stava facendo ciò che larga parte dell’opinione pubblica si aspettava.
Lo sgombero del campo nomadi di Tor Di Quinto, al quale apparteneva Nicolae Romolus Mailat, cittadino romeno accusato di aver commesso l’aggressione, l’immediata criminalizzazione dei migranti da parte di politici e media, e infine un nuovo provvedimento in materia di sicurezza e immigrazione.

Secondo tale provvedimento, estratto da un precedente disegno di legge, ciascuno cittadino appartenente all’Unione Europea e residente in Italia potrebbe essere espulso su richiesta del prefetto locale, senza bisogno di alcun processo, se ritenuto “minaccia per la pubblica sicurezza”.

Questo è il risultato di una scelta politica presa in tutta fretta. Una scelta drastica, che suona quasi come un monito, o una lezione, da impartire a tutti i migranti presenti in Italia. Un’azione che sembra ribadire quanto il collegamento tra immigrazione e criminalità venga ancora ritenuto fondato.

Ma quel che è certo è che un simile provvedimento mina la libertà di movimento lungo il continente europeo. La stessa libertà di movimento che dovrebbe essere una pietra miliare per i 27 paesi comunitari.

A tal proposito l’UE sta verificando la compatibilità delle proprie norme con il decreto italiano per le espulsioni immediate e, se dovesse emergere un’applicazione discriminatoria, potrebbe anche aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia.

Redazione Melting Pot