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Europa: continua a diminuire il numero di richiedenti asilo

Comunicato stampa dell'UNHCR

In base al rapporto statistico presentato lo scorso 6 settembre dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), è proseguita, durante la prima metà del 2005, la diminuzione del numero di domande d’asilo presentate nei paesi industrializzati, protraendo la netta tendenza al ribasso in atto dal 2002.

Complessivamente, il numero di persone che ha chiesto asilo nei 36 paesi industrializzati presi in esame dal rapporto è sceso del 18 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – da 189.900 a 156.200 –
e del 35 per cento, se paragonato ai primi sei mesi del 2003, quando le domande d’asilo furono 240.800.

Le domande d’asilo presentate in 24 paesi dell’Unione Europea sono state 112.200, il 17 per cento in meno rispetto ai primi sei mesi del 2004 e il 30 per cento in meno rispetto allo stesso periodo di due anni fa.
Dati trimestrali riguardanti l’Italia non sono disponibili, quindi l’Italia non è inclusa nel rapporto.

La variazione più sensibile si è verificata nei dieci paesi recentemente entrati a far parte dell’UE, che lo scorso anno avevano parzialmente bilanciato la prevalente tendenza al ribasso. Nei primi sei mesi del 2005, tuttavia, il numero di domande d’asilo presentate in questi paesi è stato inferiore del 34 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il paese ad aver ricevuto il maggior numero di domande d’asilo nel periodo gennaio-giugno 2005 è stato la Francia, con 27.400 richieste, cifra non distante – seppur nell’ambito di una leggera tendenza al ribasso –
dagli ultimi parziali semestrali: 27.900 e 31.400 nel 2003, 30.000 e 28.600 nel 2004.

In seconda posizione, quanto a domande d’asilo ricevute nel primo semestre del 2005, si trovano gli Stati Uniti (25.400 domande, l’8 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), seguiti da
Regno Unito (15.500 domande, -23%), Germania (13.300 domande, -29%), Austria (9.200 domande, -26%), Canada (8.700 domande, -26%) e Svezia (8.000 domande, -30%).

La maggiore diminuzione – pari al 78 per cento – si è registrata nella Repubblica Slovacca, ma anche nei vicini Polonia e Repubblica Ceca si sono verificati ribassi sostanziali. Al contrario, in altri dei nuovi paesi membri dell’Unione Europea il numero di domande resentato nei primi sei mesi dell’anno in corso è cresciuto in maniera rilevante rispetto allo stesso periodo del 2004, come a Cipro (4.000 domande, il 26 per cento in più), in Slovenia (850 domande, +38%) e Malta (550 domande,
+103%). Tra i “vecchi” paesi UE, in Grecia si è registrato un aumento del 101 per cento (5.500 domande), mentre in nessun altro paese si è avuto un aumento superiore al 10 per cento.

Complessivamente, in 14 dei 36 paesi presi in esame dal rapporto il numero di domande inoltrate nel primo semestre del 2005 è diminuito di almeno il 40 per cento rispetto allo stesso periodo di due anni fa. In
otto paesi il calo ha superato il 50 per cento.

La Serbia-Montenegro – compreso il Kosovo – è stato il paese di provenienza del maggior numero di richiedenti asilo nei paesi considerati dal rapporto nei primi sei mesi del 2005, con 10.800 domande. Nelle posizioni successive si trovano Cina (9.400 domande), Federazione Russa (compresa la Cecenia, 9.400 domande), Turchia (7.100), Iraq (5.700) e Haiti (5.300). Dei primi dieci gruppi nazionali di richiedenti asilo, otto hanno fatto registrare un diminuzione – ad eccezione di iracheni (+31%) e haitiani (+20%). Dopo essere diminuito in maniera rilevante nel 2003, il numero di richieste d’asilo presentate da cittadini iracheni ha
cominciato a crescere di nuovo a metà del 2004 e negli ultimi tre trimestri si è stabilizzato a poco meno di tremila domande a trimestre.