Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Falconara – Cpt alla Saracini? Né qui né altrove!

Iniziativa all'ex-caserma - Il comunicato

A distanza di quasi un mese dall’inizio di questa polemica sulla possibilità di istituire un centro di detenzione per immigrati, CPT, nella ex caserma Saracini di Falconara, in linea col prossimo pacchetto sicurezza del governo e le nuove normative liberticide (reato di clandestinità, allungamento tempi di detenzione nei cpt fino a 18 mesi, istituzione di almeno un cpt per Regione…), la destra falconarese cambia ancora opinione, in modo sempre più contraddittorio e ambiguo:

prima il cpt a Falconara andava bene, poi era accettabile solo dietro una contropartita monetaria, ora sarebbe giusto in linea di principio ma sarebbe meglio farlo altrove!

Una girandola di esternazioni che non riescono a nascondere non solo il dilettantismo con cui si affrontano le forti criticità della nostra Città, ma neanche la volontà di salvarsi la faccia e scaricare le responsabilità del continuo peggioramento delle condizioni di vita in questo territorio.
Falconara è e deve restare, qualunque sia il colore politico della sua Amministrazione, l’immondezzaio delle marche, il luogo in cui tutto è possibile e tollerabile, la valvola di sfogo delle contraddizioni regionali, una porzione di territorio in cui la devastazione, il degrado, il saccheggio, sono la consuetudine e la norma.
Altro che “ruolo di servizio”, altro che “sacrificio per l’interesse generale”, siamo al martirio e alla colonizzazione del partito trasversale degli affari.

Ma noi diciamo né qui, né altrove: i cpt, come le leggi “sicuritarie” alla Bossi Fini non solo non servono, ma peggiorano le problematiche dell’immigrazione. In quasi un decennio hanno solo prodotto maggiore clandestinità, più lavoro nero e precario (non solo per i migranti, ma per tutti…), complicato gli istituti di regolarizzazione e integrazione, e soprattutto hanno diffuso la paura e l’incertezza, l’arbitrio e la legge del più forte come regola.

Sono loro i principali responsabili del degrado, della mancanza di sicurezza, della precarizzazione del lavoro e della vita, della devastazione ambientale.

A Falconara e nelle Marche, come in molte altre località e regioni, non c’è posto per i cpt perchè non ne abbiamo bisogno e non li vogliamo, perchè sono il frutto di una cultura e di una politica che non appartiene e che anzi minaccia le nostre comunità.
Per questo esortiamo la Regione Marche, e gli enti locali coinvolti, a prendere, subito e nei fatti, una netta e limpida posizione contro la costruzione di qualsiasi struttura di questo genere, che si chiamino CPT o Centri per l’identificazione e l’espulsione.
Invitiamo inoltre a riaprire il “tavolo regionale di partecipazione attiva sull’immigrazione”, già costituito nel 2004 a seguito dei fatti di Corridonia, per ridiscutere, assieme a tutte le associazioni che promuovono i diritti di cittadinanza per i migranti, una nuova piattaforma regionale ed istituzionale che ufficializzi da una parte il ripudio di qualsiasi struttura detentiva per migranti e dall’altra ponga in essere le istanze di cittadinanza che vengono dal mondo dei migranti.

Per questo continueremo questa campagna di denuncia e rigetto dei cpt e delle leggi sicuritarie, per i diritti e la sicurezza di tutti, per la difesa e l’autonomia delle comunità marchigiane dai rigurgiti di odio e intolleranza che qualcuno vorrebbe importare, che qui non troveranno cittadinanza…
Se il Sindaco Brandoni e il Vicesindaco Baldassarri hanno cambiato parere li inviteremo alla prossima manifestazione.

Centro Sociale Autogestito Kontatto
Ambasciata dei Diritti
Comunità Resistenti delle Marche