Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Fermate l’accordo Ue-Turchia e aprite i confini. Canali umanitari subito!

Un appello urgente degli "attivisti nord-sud Italia"

Foto @Ansa

Lanciamo un appello urgente per tenere alta l’attenzione su quanto sta avvenendo in Turchia e Grecia e affinché cessi l’assordante silenzio dell’Europa in merito.
Chiediamo che siano annullati immediatamente gli accordi criminali in base ai quali la Ue finanzia Erdogan affinché trattenga i Rifugiati (principalmente in arrivo dal Medio Oriente ma non solo) per impedire loro di raggiungere il cuore dell’Europa. Chiediamo che vengano istituiti corridoi umanitari per trarre in salvo migliaia di persone.
Erdogan ha deciso di aprire per 72 ore la frontiera fra Turchia e Grecia.

Le migliaia di Siriani che hanno cercato di penetrare in Grecia dalla Turchia si sono letteralmente trovati intrappolati in una “no man land”. Sono stati accolti da gas lacrimogeni e manganellate dalla polizia greca, assolutamente noncurante della presenza di donne e bambini stremati.
Le temperature estremamente rigide altro non fanno che peggiorare ulteriormente le condizioni in cui versa la popolazione civile coinvolta.
Agli occupanti di una imbarcazione che stava per attraccare al porto di Thermy sull’isola di Lesbo è stato impedire di attraccare. Inoltre segnaliamo che sull’isola continuano ad avvenire gravissime aggressioni da parte di gruppi di fascisti nei confronti dei Rifugiati, membri di ONG, attivisti e volontari 1.
Di fronte al precipitare della situazione, vogliamo che i Paesi Europei assumano una netta presa di posizione nei confronti del comportamento della Grecia e della Turchia.
Ci risulta che solo il Papa abbia pronunciato parole di solidarietà. E non ci basta.

Chiediamo pertanto alle istituzioni Europee e ai singoli paesi un intervento immediato, stanziando aiuti rapidi ed efficaci per riportare i campi delle isole greche a una situazione di minima dignità, e istituendo nel giro di poche settimane corridoi umanitari sia con Idlib (dove sono ammassati circa un milione di persone) sia con le isole greche più sovraffollate, che non possono essere lasciate sole davanti al fenomeno epocale delle migrazioni, diventando così campi di concentramento analoghi a quelli della Libia, dove muore il senso stesso della costruzione europea.

Rassegna stampa
Crisi. Lacrimogeni contro i profughi siriani, Grecia blocca il passaggio dalla Turchia (Avvenire, sabato 29 febbraio)
Lesbo, un gruppo di abitanti dell’isola respinge un gommone di migranti dalla banchina: il silenzio dei bambini a bordo (Il fatto quotidiano, domenica 1 marzo)

87d3b2251c_68290511.jpg

  1. Aggiornamenti da Lesvos di Nawal Soufi https://www.facebook.com/profile.php?id=100010425011901

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento
Dopo il viaggio conoscitivo a ottobre 2019 a Lesvos e sulla Balkan route, per documentare e raccontare la drammatica situazione sull'isola hotspot greca e conoscere attivisti/e e volontari/e che si adoperano a sostegno delle persone migranti, è iniziata una campagna solidale lungo la rotta balcanica e le "isole confino" del mar Egeo.
Questa pagina raccoglie tutti gli articoli e il testo di promozione della campagna.
Contatti: [email protected]