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Flussi d’ingresso – La ripartizione delle briciole residue

600 quote utilizzate per l’impiego di lavoratori nelle “grandi opere”

Commentiamo una notizia che rivela quanto lontana dalla realtà sia la cosiddetta politica dei flussi migratori di questo Governo e, più in generale, di questa legislazione in materia di immigrazione.

Con la circolare 37/2004 del 4 ottobre scorso, il Ministero del Lavoro ha ridistribuito 600 quote residue del 2004 che a suo tempo, erano state accantonate per essere utilizzate in relazione all’impiego di lavoratori nelle “grandi opere”, quali, ad esempio, il ponte sullo Stretto di Messina.
Si tratta di 600 quote ridistribuite ora tra le varie regioni e suddivise in base alle nazionalità:

. 110 tunisini
. 136 marocchini
. 100 egiziani
. 40 moldavi
. 213 lavoratori appartenenti ad altre nazionalità

Ringraziamo il collega Marco Ferrero che ci ha fatto pervenire questa segnalazione.
Non si tratta assolutamente di una regolarizzazione, né di un nuovo decreto flussi, ma, semplicemente, di una ridistribuzione di “briciole”, in quanto queste quote, suddivise tra tutte le Direzioni Provinciali in Italia, danno naturalmente poche unità per ogni ufficio (si contano probabilmente sulle dita di una mano). Verosimilmente queste poche unità aggiuntive rispetto alle quote precedentemente stanziate in base al decreto flussi per il 2004, saranno utilizzate per smaltire pratiche ancora da esaminare; si tratta quindi di qualche posto in più in relazione alle pratiche già presentate all’inizio dell’anno.
In altre parole, chi ha già presentato a suo tempo la domanda di utilizzo del decreto flussi, quindi la domanda di autorizzazione all’assunzione, ha qualche briciola di speranza in più che l’esame della sua domanda venga effettuato prima che si esauriscano le quote disponibili.

All’epoca dell’emanazione del decreto flussi per l’anno 2004, era stato commentato lo scarso senso pratico della decisione di accantonare – fra le quote già messe a disposizione – 600 posti in vista dell’avviamento delle grandi opere perché, considerando i tempi burocratici per il loro inizio, era possibile considerare fantascienza che questi posti potessero essere utilizzati nell’arco dello stesso anno.
Infatti, si assiste oggi alla ridistribuzione alla chetichella di queste poche quote che non avevano nessuna speranza di essere utilizzate per le cosiddette grandi opere, che ancora non solo devono cominciare, ma devono per così dire vedere l’alba.
Si tratta di una notizia che non ha nessuna utilità pratica, se non per chi ha presentato a suo tempo la domanda di assunzione e può sperare che, forse, questa piccola aggiunta possa fare la differenza tra l’essere un millimetro fuori ed un millimetro dentro l’utilizzo delle quote. Si precisa che chi è interessato oggi alla possibilità di ottenere un’autorizzazione per l’assunzione per lavoro regolare, non può ricevere nessun vantaggio dalla distribuzione di queste briciole. [ascolta ]