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Forti alluvioni colpiscono i campi profughi Saharawi, nell’area di Tindouf, in Algeria

90.000 le persone colpite, 25.000 si trovano in uno stato di grave necessità

articulos-353362.jpgNella seconda metà di ottobre un’eccezionale ondata di piogge ha colpito i campi profughi Saharawi in Algeria, la cui popolazione è composta dagli abitanti del Sahara Occidentale fuggiti in seguito all’occupazione marocchina di questo territorio nel 1975.

Secondo le informazioni esistenti, sarebbero oltre tremila gli alloggi di fango e sabbia letteralmente scioltisi a causa delle intemperie, e oltre venticinquemila gli sfollati. Danneggiati sono anche centri sanitari, scuole e asili. Ong, esercito algerino e agenzie internazionali si sono mobilitati per gli aiuti umanitari.

Fatima Mahfoud, rappresentante del popolo Sahrawi in Italia, dichiara: “Nelle ultime due settimane, incessanti e violente alluvioni stanno letteralmente cancellando le precarie costruzioni che davano riparo alla popolazione, ospitata da quarantanni in tende e case di sabbia e in attesa, da ventiquattro anni, di un referendum per l’autodeterminazione annunciato nel 1991 e mai realizzato.

Le Nazioni Unite spendono 60 milioni di dollari all’anno per mantenere lì una missione d’osservazione composta da 240 militari. Per i duecentomila rifugiati saharawi i contributi delle Nazioni Unite ammontano a 30 milioni di dollari, ma il loro ottenimento non è mai garantito: ogni volta, i saharawi sono costretti a motivare le loro – ovvie – necessità per poter ricevere questo aiuto.

Necessità acuite proprio dal fatto che nessuno si preoccupa dei loro diritti. L’unico interesse che le Nazioni Unite sembrano perseguire è un cessate il fuoco che al momento garantisce solo l’occupante marocchino, e che impone ai saharawi una condanna senza fine pena e senza motivo”.

Links utili:
www.splsahara.org
poemariosaharalibre.blogspot.com.es
www.saharawivoice.com (Pagina Facebook)