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Forti inondazioni distruggono i campi profughi Saharawi

Comunicato dell'Associazione di giornalisti Saharawi in Europa

Da una settimana gli accampamenti di rifugiati Saharawi (nella provincia del Tinduf, nel sud-ovest dell’Algeria) sono stati colpiti da forti inondazioni accompagnate da intense tempeste di sabbia e raffiche di vento che ha danneggiato gravemente più di duemilacinquecento costruzioni di adobe (realizzate con mattoni formati da un impasto di argilla, paglia e sabbia, N.d.T) in diversi accampamenti. Il più colpito è stato quello di Dajla (un campo che prende il nome da una città del Sahara occidentale, N.d.T). Le scuole rimarranno chiuse fino a domenica prossima per poter valutare la situazione e per evitare che gli edifici crollino con gli studenti dentro. Fortunatamente finora non sono si sono verificati degli incidenti mortali ma ci sono stati dei feriti.

Il Fronte Polisario (Fronte di Liberazione Popolare di Saguia el Hamra e del Río de Oro, N.d.T), che ha definito la situazione “drammatica e urgente”, sta cercando, in collaborazione con diverse agenzie delle Nazioni Unite, di quantificare le perdite e soddisfare le esigenze più urgenti, cioè le 11.441 case di adobe totalmente distrutte. Per questo motivo è stata creata una commissione d’emergenza formata dall’UNHCR, dall’UNICEF, da OXFAM e dalla mezza luna rossa sahariana che si occupa di aiutare chi è stato danneggiato.

“La comunità Saharawi in Spagna rivolge un appello a tutte le istituzioni, alle comunità autonome, ai municipi… affinché aiutino in questa tragica soluzione”, dice il rappresentate della comunità sahariana in Europa, Ahmet Ahmed. Secondo l’UNHCR state colpite circa novantamila persone e venticinquemila sono rimaste senza casa e senza alimenti.

Gli accampamenti con costruzioni fragili hanno a malapena l’acqua corrente e l’elettricità. Si trovano in un luogo inospitale del deserto algerino a causa dell’invasione militare del Marocco che in questi giorni compie quarant’anni visto che nel 1975 la Spagna, per mezzo degli accordi illegali tripartiti di Madrid (firmati il 14 novembre 1975, pochi giorni prima della morte di Francisco Franco, gli accordi prevedevano la spartizione del Sahara occidentale fra il Marocco e la Mauritania), abbandonò quella che considerava essere la sua cinquantatreesima provincia,

Il Sahara è stato l’ultima colonia dell’Africa e quest’anno si celebra il quarantesimo anniversario dell’abbandono della Spagna che comportò per i Saharawi l’oblio.

La Coordinadora Estatal de Asociaciones Solidarias con el Sáhara (CEAS, coordinamento statale delle associazioni solidarie con il Sahara) ha aperto un conto bancario disponibile per tutti coloro che volessero aiutare a fronteggiare la tragica situazione degli accampamenti.
IBAN: ES84 0081 0655 6300 0135 1540

Associazione di giornalisti Saharawi in Europa
[email protected]
+34-622017649 (Ebbaba Hameida)
+34-602868403 (Salamu Hamudi)

Links utili:
www.splsahara.org