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Punti di vista

Francia – Disegno di legge Asilo e Immigrazione: il rullo compressore

Geneviève Jacques, Presidente di La Cimade - OuestFrance, 22 febbraio 2018

L’immagine del rullo compressore è molto efficace per descrivere la situazione attuale: l’imposizione forzata di un ministro che non ascolta né gli addetti ai lavori, né le numerose proteste contro questo disegno di legge, che comporta un vero “annientamento” dei diritti di molte persone.

La storia si ripete: da quando le questioni migratorie sono appannaggio esclusivo del Ministero degli Interni, ogni nuovo ministro in carica scrive una nuova legge volta a rinforzare le misure repressive e dissuasive, senza trarre nessuna lezione dai fallimenti delle leggi precedenti. Se non quella del sempre maggiore inasprimento dei provvedimenti.

In questo caso, il disegno di legge è stato preceduto da una serie di misure disastrose: trattamento abietto dei migranti a Calais, sulla frontiera italiana o nelle vie delle nostre città, pratiche spesso illegali di detenzione amministrativa anche nei confronti di minori non accompagnati, lasciati in balia di ogni pericolo.

Il mantra “umanità ed efficacia”, che dovrebbe riassumere l’idea di fondo di questa legge, non convince affatto chi non si focalizza sulle parole ma guarda ai fatti. Dove si trova l’equilibrio in una legge in cui qualche rara misura di ”umanità” non riesce a dissimulare l’essenza di questo provvedimento volto a dissuadere, ad accogliere meno e ad espellere di più?

Le nostre critiche non sono ideologiche. Si basano sulle realtà umane che incontriamo ogni giorno e sulla decodifica di un testo che segna un sostanziale passo indietro in materia di diritti. Per i richiedenti asilo, la riduzione drastica della tempistica per presentare la prima domanda e per presentare ricorso alla Cour nationale du droit d’asile (Corte Nazionale del Diritto d’Asilo, NdT) priva di fatto molti di loro del diritto di essere ascoltati e difesi.

Nessuna verità, nessuna umanità

Inoltre, l’irrealistica ostinazione a respingere i migranti nei Paesi di prima accoglienza in Europa, dove però non hanno trovato protezione, non fa che aggravare di fatto le situazioni di precarietà e vagabondaggio. Per tutti gli altri (il diritto d’asilo non è l’unico diritto!) che non hanno i documenti in regola, la legge è spietata: accelerare le espulsioni, ricorrere come prima soluzione alla detenzione amministrativa con un prolungamento, inefficace ed inumano, da 45 a 135 giorni del tempo massimo di reclusione (considerato poi che dopo 12 giorni il tasso di espulsione scende al 2%).

Agendo in questo modo, il governo spera forse di accontentare una parte dell’opinione pubblica. Ma a quale prezzo?

Al prezzo di negare la verità sui reali percorsi migratori che sono sempre più complessi e sui numeri di questa presunta “invasione”. Al prezzo di agire senza nessuna umanità. Perché l’espulsione e la detenzione non possono essere le sole soluzioni per uomini e donne che hanno rischiato tutto per venire alla ricerca di un Paese che potesse garantire loro un futuro, o che hanno già iniziato un percorso di integrazione.

Moltissimi cittadini rifiutano di avallare questa logica da rullo compressore, che non è né umana né tanto meno efficace. Si mobilitano, intraprendono azioni di solidarietà verso i migranti e i rifugiati e reclamano un vero confronto per una politica migratoria diversa. Ciò che è in gioco qui è la scelta della società nella quale vogliamo vivere. I parlamentari farebbero bene ad ascoltare.

Links utili:
www.lacimade.orgPagina FB
La pagina dedicata al nuovo progetto di legge sul sito di Gisti