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da Liberation del 19 agosto 2006

Francia – Due sgomberi in due giorni per gli occupanti di Cachan

Le famiglie che accampavano davanti allo stabile sgomberato sono state disperse venerdì.

Venerdì, verso le ore 18.30, i circa 200 ex-occupanti, tra cui una sessantina di bambini, che accampavano a Cachan davanti all’immobile del campus universitario sgomberato giovedì, sono stati dispersi manu militari dagli CRS e dalla polizia in tenuta antisommossa. Sostenuti da degli amministratori locali, da numerose associazioni e alcuni sindacati, gli accampati non volevano andarsene da lì per ottenere un alloggio, (ndr. la prefettura aveva messo a disposizione camere di hotel) ed anche la liberazione e la regolarizzazione dei 66 sans-papiers arrestati giovedì. Sono stati sgomberati brutalmente, opponendo alle forze dell’ordine una resistenza simbolica: alcune sedie e qualche bottiglia sono state lanciate verso le forze dell’ordine. Molti attivisti e amministratori, hanno tentato di interporsi tra le forze dell’ordine e le famiglie.

«Un solo torto: essere neri». Venerdì mattina, i rappresentati delle famiglie e i militanti delle associazioni hanno fatto una riunione urgente. Senza grosse illusioni sulle intenzioni del Ministero dell’Interno. «Il prefetto ha annunciato che non permetterà alle famiglie di passare una seconda notte», spiegava Jean-Baptiste Eyraud, del DAL (Droit au logement).

Il prefetto avrebbe anche anche minacciato l’intervento del Procuratore della Repubblica perchè era in pericolo la vita dei bambini.

Jean-Claude Amara è fulmineo. «Lo fanno per destabilizzare le famiglie. E’ discriminazione assoluta. Da tempo, questi immigrati lavorano e hanno fatto domanda di alloggio sociale. Hanno un solo torto: essere neri.»

Alle porte di Parigi, gli occupanti di Cachan hanno improvvisato un accampamento di rifugiati: teli blu gonfiati dal vento, coperte e materassi sono comunque sotto il sole. «Dalle 4 di questa mattina, alcuni uomini si sono svegliati per andare a lavorare», racconta Françoise, una vicina venuta per assistere le famiglie. «Piove, fa freddo, ma rimaniamo qui», dice Afoussata Bamba. Suo figlio Allassane, un anno e mezzo, è accanto a lei. L’hotel? Non se ne parla». Afoussata non ha i documenti in regola.

Soluzione provvisoria. A fine giornata, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, l’amministrazione municipale di Cachan ha messo a disposizione degli ex-occupanti un ginnasio. Gérard Najman, vicesindaco, ha insistito sul carattere provvisorio di questa soluzione: «Lo stato deve assumersi le proprie responsabilità».

Su questa vicenda vedi anche:
Parigi, Squat Cachan – La polizia si appresta a sgomberare
Espulsioni del grande squat di Cachan. RESF denuncia una deportazione massiccia
Francia – Cachan: il Ministero degli Interni giustifica l’operazione
Francia: sgombero di immigrati, critiche a Sarkozy
Galleria fotografica dello sgombero