Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Manifesto del 18 ottobre 2005

Francia e Spagna unite nella lotta: coinvolgere l’Africa

CI. GU.
Piena convergenza su come trattare i problemi dell’immigrazione clandestina tra il premier spagnolo Louis Rodriguez Zapatero e il primo ministro francese Dominique De Villepin, che ieri si sono incotrati a Barcellona. Zapatero e De Villepin, nonostante i diversi colori delle loro coalizioni, hanno annunciato che Spagna e Francia presenteranno «un’iniziativa congiunta per un piano globale sull’immigrazione» al prossimo Consiglio, in programma il 27 ottobre a Hampton Court. Il vertice di Barcellona era stato convocato su tutti altri temi – i trasporti – ma l’incontro è stato dominato dallo scottante problema degli ultimi avvenimenti nelle énclave spagnole in Marocco di Ceuta e Melilla. Zapatero ha deciso la sua linea sul fronte della pressione proveniente dagli stati dell’Africa subsahariana: puntare sulla collaborazione dei governi africani. Ma lo sforzo non può essere sostenuto dalla sola Spagna: «Il problema dell’immigrazione va inquadrato in un contesto euro-africano», ha spiegato Zapatero. Per dirla più esplicitamente, la proposta di Zapatero è di trasformare il «problema immigrazione» in un problema africano. E’ ora, è quello che si legge tra le righe dei discorsi spagnoli, che gli stati maghrebini facciano la loro parte. L’Europa può aiutare con soldi e mezzi. Un ragionamento da capo di un ex stato colonialista, che non potrebbe trovare orecchie più attente in Francia.

Risultato: dopo una lunga telefonata tra Zapatero e Chirac, De Villepin ha annunciato che «la Francia appoggia la proposta di Madrid di convocare una conferenza euroafricana sull’immigrazione». Il ruolo della Francia in questo frangente è più che evidente: il peso che può spendere sull’ex colonia algerina. L’Algeria è infatti il vero cruccio della Spagna in questo momento. Molti immigrati entrano illegalmente in Marocco proprio dalla frontiera algerina (anche se non quanti il Marocco tenda a far credere). L’ultima iniziativa del regno – ufficialmente smentita – è stata quella di abbandonare gli immigrati proprio al confine sud, nel Sahara occidentale, conteso dai due stati nordafricani. Il Fronte Polisario ha annunciato di aver raccolto 120 immigrati, ridotti in condizioni pietose, e attacca duramente le violazioni dei diritti umani operate dal Marocco. Ognuno ha la sua carta da giocare in questa partita. Sul tappeto rimagono le urgenze dei cittadini subsahariani e l’autonomia politica degli stati del Maghreb nel contesto africano.