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da Vita no profit del 31 gennaio 2005

Francia: no ai centri di transito fuori dall’Ue

La Francia rimane contraria “all’istituzione di centri di transito al di fuori dell’Unione europea, in particolare nel Maghreb, per filtrare i candidati all’imigrazione”. Lo ha ribadito il primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin in un’intervista apparsa oggi sul quotidiano tunisino Le Temps.

Al termine della sua visita ufficiale in Tunisia, Raffarin ha ricordato che “il mediterraneo è da sempre un crocevia di migrazione”, ma che “gli Stati hanno il dovere di esercitare un controllo sui flussi (migratori) nell’interesse di tutti. Questo controllo dei flussi deve dare nascita a un vero partenariato tra tutti i Paesi del Mediterraneo”.

Nel giustificare la contrarietà del governo francese ai centri di transito in Maghreb, Raffarin ha chiamato in causa “gli aspetti morali e etiche” che sollevano questi centri, “contrari alle nostre tradizioni”. Nei fatti, i Cpt come quelli istituiti in Libia “presentano l’inconveniente di concentrare verso questi centri i flussi di immigrazione illegale, favorendo così l’azione delle filiali criminali che traggono profitto da questo tipo di traffico”.

Al contrario della Libia, la Tunisia e il Marocco si sono dichiarati anch’essi contrari ai centri di transito in terre maghrebine.