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Frontiere – Tentativi di rafforzamento dei dispositivi di controllo

Il G5 vuole creare una polizia europea anti-immigrati

Si parla di immigrazione al G5, che riunisce i Ministri dell’Interno di Francia, Italia, Germania, Gran Bretagna e Spagna, e se ne parla solo in termini di emergenza e chiusura.

Continuano ad aumentare le persone che perdono la vita per tentare di raggiungere il continente Europa; il Parlamento Europeo condanna i respingimenti di massa e richiede formalmente a tutti i paesi dell’unione di sospendere le deportazioni e le espulsioni; la Corte Europea per i diritti umani condanna gli accordi fra Italia e Libia; poche settimane fa, nelle reti europee, è uscito un appello per la creazione di una delegazione per andare, il prima possibile, nelle zone in cui si trovano i campi ed i centri di detenzione extraterritoriali finanziati dall’Unione Europea, con lo scopo di monitorarli e fare pressione per la loro chiusura.
Mentre accade tutto ciò, i ministri che partecipano al G5 hanno espresso la volontà di creare una polizia europea in grado di “intervenire” alle frontiere.

Intervenire per cosa? Ovviamente per fermare la criminalità organizzata, il terrorismo e, soprattutto, la cosiddetta “immigrazione clandestina”, ossia per rendere ancor più impermeabili le frontiere.
Un nuovo strumento operativo che – come hanno detto – consentirà di aumentare sensibilmente il controllo delle frontiere esterne, interne, marittime, terrestri e aeree.

Ancora una volta, quindi, nonostante gli appelli, le denunce e le mobilitazioni per fermare le deportazioni e le stragi di migranti nelle coste, i governi europei prospettano rafforzamenti dei dispositivi di controllo sulle frontiere.

Tutto ciò non può che farci preoccupare.Il costo del sogno europeo è già stato altissimo: secondo il rapporto della Commissione europea ci sono quasi 2 mila morti in mare su 15 mila sbarcati vivi in Italia, ossia 12 cadaveri ogni cento immigrati che salpano dal Nord Africa.

Quanti anni ancora saranno macchiati dalle tragedie del mare, dai morti nel deserto e dalla disperazione di chi viene rimpatriato?