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Gambia. Arrestato Killa Ace, il rapper che ha denunciato la dittatura

di Joshua Evangelista e Riccardo Bottazzo

Serrekunda, 19 agosto – Con i suoi rap vibranti che rimbalzavano coraggiosissime parole di denuncia dell’oppressione di un intero Paese, Killa Ace ha fornito ai giovani del Gambia la colonna sonora della lotta contro il regime brutale del presidente Yahya Jammeh, il dittatore che per 23 anni ha tenuto sotto scacco il paese, trasformandolo di fatto in uno Stato islamico.

In questi tre anni che sono seguiti alla caduta del regime, Alli Cham – il vero nome di Killa Ace – non ha cessato di denunciare le ingiustizie che ancora pesano sul suo Paese e l’ipocrisia di un processo di pace che sembra essersi arenato mentre i torturatori e gli uccisori del passato regime vengono amnistiati uno dopo l’altro, in nome di una “riconciliazione” che poco ha a che vedere con la giustizia.

Siamo andati ad intervistare Killa Ace ieri pomeriggio, nel piccolo negozio di cellulari in cui lavora part-time, tra una rima e l’altra, nel bel mezzo del mercato di Serrekunda.

Sessanta minuti dopo, la polizia lo ha arrestato, prelevandolo con la forza proprio dietro lo stesso bancone dove avevamo chiacchierato. E con lui, è stata portata in carcere una dozzina di altri attivisti che avevano manifestato contro l’omicidio di un venditore ambulante perpetuato dalle forze speciali della polizia. In serata, gli attivisti sono stati poi rilasciati dietro cauzione.

Killa Ace, un ultra trentenne con l’aspetto di un ragazzino, ci aveva raccontato senza paura e senza giri di parole della brutalità delle forze dell’ordine che sono rimaste le stesse del tempo della dittatura. Ci aveva raccontato che il Gambia, nonostante quello che si preferisce credere all’estero, è tutt’altro che un Paese libero. Ci aveva raccontato di un Governo nuovo solo nel suo aspetto esteriore ma che, nei fatti, continua le politiche di svendita delle ricchezze del Paese alle multinazionali estere. Ci aveva raccontato di un Stato in cui qualsiasi dissenso viene prontamente e brutalmente represso, dal quale i giovani scappano con la stessa disperazione di prima. “È lo stesso regime, le stesse leggi, la stessa corruzione, le stesse facce. E la polizia continua a tenere sotto controllo chi promuove il dissenso con lacrimogeni e arresti preventivi”, ci ha detto profeticamente.

Nel video, Killa Ace, “rappa” per noi una versione personalizzata di uno suoi pezzi più conosciuti, diventato virale tra le giovani ed i giovani attivisti del Gambia.

Riccardo Bottazzo

Sono un giornalista professionista.
La mia formazione scientifica mi ha portato a occuparmi di ambiente e, da qui, a questioni sociali che alle devastazioni dei territori sono intrinsecamente legate. Ho pubblicato una decina di libri tra i quali “Le isole dei sogni impossibili”, edito da Il Frangente, sulle micronazioni dei mari, e “Disarmati”, edito da Altreconomia, che racconta le vice de dei Paesi che hanno rinunciato alle forze armate. Attualmente collaboro a varie testate cartacee e online come Il Manifesto, Global Project, FrontiereNews e altro.
Per Melting Pot curo la  rubrica Voci dal Sud.