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Germania – Fermare il programma di asilo II. Un appello di alcune organizzazioni

Asylpaket II impedirà a molti profughi un adeguato e giusto procedimento di asilo

In Germania alcuni organizzazioni hanno lanciato un appello contro il pacchetto di asilo II.
Asylpaket II permette procedure di asilo più rapide per la concessione dell’asilo ai richiedenti provenienti da paesi “sicuri” che potrebbero non garantire un giusto procedimento e un respingimento più agevole dei cosiddetti “migranti economici”.

La legge per l’introduzione di procedimenti di asilo accelerati proposta dal Governo desta perplessità nella Comunità Psicosociale per il Lavoro per Profughi e Vittime di torture (Bundesweiten Arbeitsgemeinschaft Psychosozialer Zentren für Flüchtlinge und Folteropfer – BafF), Medico International, PRO ASYL e l’Associazione Federale per profughi minori non accompagnati (Bundesfachverband unbegleitete minderjährige Flüchtlinge). Queste organizzazioni temono che, a causa di questa legge, a molti richiedenti asilo verrà negato l’accesso a un giusto procedimento di richiesta dello stesso.

Questo provvedimento colpirebbe in modo particolarmente grave i profughi più vulnerabili, come le persone malate, che hanno subito traumi o i minori. Le quattro organizzazioni hanno pubblicato oggi (20 gennaio 2016 N.d.R) l’appello “Fermare il programma di asilo II – nessun ostacolo per una richiesta d’asilo giusta” („Asylpaket II stoppen – Keine Einschränkung von fairen Asylverfahren“), in cui esse chiedono al Governo Federale e a tutti i deputati del Parlamento Tedesco di rifiutare l’inasprimento del programma d’asilo II. Il “Disegno di legge per l’introduzione di un processo di asilo accelerato (Gesetzentwurf zur Einführung beschleunigter Asylverfahren Asylpaket II)” dovrebbe essere varato a gennaio dal Governo e dovrebbe poi iniziare la sua procedura parlamentare.

Le organizzazioni criticano l’introduzione di “procedure veloci” che dovrebbero essere applicate a tutti coloro ai quali verrà contestata la mancanza di un documento d’identità. Poiché la maggioranza dei richiedenti asilo fugge senza passaporto, in futuro la maggioranza di essi potrebbe essere soggetta a procedure rapide in particolari centri di accoglienza. In queste strutture i casi dei singoli richiedenti asilo dovrebbero essere esaminati in pochi giorni e la presunzione della necessità di essere protetti (Schutzanspruch) sarà, in base al paese d’origine, inizialmente messo in dubbio in maniera generalizzata. In questo modo non è possibile organizzare un procedimento giusto.

L’esperienza di lavoro dei centri psicosociali dimostra che per persone traumatizzate un processo veloce della durata di una settimana sarebbe particolarmente negativo.
Esse hanno bisogno di molto più di una settimana per raggiungere la stabilità necessaria per essere ascoltati e per presentare dettagliatamente le ragioni alla base della loro richiesta di asilo. Anche la considerazione ed il controllo accurato delle ragioni di asilo specifiche per i bambini sarebbero impossibili nei procedimenti veloci proposti.

Anche per quanto riguarda gli ostacoli alle espulsioni a causa di malattie, il disegno di legge prevede delle gravi modifiche. I malati in futuro dovranno dimostrare con attestati dettagliati perché una malattia dovrebbe essere d’impedimento alla loro espulsione. Se non presentano il certificato prontamente, la loro richiesta non viene presa in considerazione. In altre parole: nel dubbio si verrà espulsi.
Questa procedura metterà in pericolo specialmente le persone che hanno subito dei traumi.
La sfiducia seminata dalle autorità riguardo ai medici specializzati in disturbi post-traumatici sarà così codificata. Il Legislatore scherza con la vita di queste persone.

Il disegno di legge prevede, inoltre, un inasprimento delle misure per le riunificazioni familiari. All’interno della coalizione di governo (CDU-CSU e SPD, N.d.T) si discute sulla portata di queste restrizioni. Le organizzazioni temono che le limitazioni alle riunificazioni familiari spingano molti congiunti, fra cui anche dei bambini, a spostarsi via mare mettendo in pericolo la loro vita, invece di aspettare il rilascio del visto.

Dal punto di vista delle organizzazioni, la nuova legge porta a una irragionevole pratica di asilo, priva di ogni fondamento etico, medico e psicoterapeutico.

L’appello è già sostenuto da Ärzte der Welt (branca tedesca dell’organizzazione Médecins du monde, nata nel 1979 a partire da una scissione all’interno di Medici senza Frontiere, N.d.T), dall’Associazione democratica di Medici e Dottoresse, dalla Sezione Tedesca dei Medici Internazionali per la Prevenzione della Guerra atomica, dai medici con responsabilità sociale (IPPNW) e dalla campagna su tutto il territorio federale degli studi medici in Germania per il miglioramento dell’assistenza medica ai richiedenti asilo.

Appello al Parlamento Tedesco:

Fermare il Programma di asilo II – Nessuna limitazione ad una giusta richiesta d’asilo!

Il Governo Federale vuole, con il nuovo programma per la richiesta d’asilo, espellere sempre più velocemente sempre più persone anche in caso di soggetti fisicamente o psicologicamente molto malate per le quali un’espulsione sarebbe potenzialmente mortale.

La legge proposta impedisce a molti profughi l’accesso a un procedimento di asilo giusto e adeguato, limita il ricongiungimento familiare e non riconosce l’ostacolo medico all’espulsione.
Questa estrema limitazione del permesso di asilo deve essere fermata!

Per tutti i profughi dei cosiddetti “paesi d’origine sicuri”, per tutti coloro che hanno fatto richiesta di trasferimento perché la loro situazione è cambiata radicalmente, così come per le persone a cui è stato rinfacciato di avere distrutto i propri documenti dovrebbero valere in futuro le regole per la procedura rapida. Il procedimento dovrebbe essere completato in una settimana.

La maggioranza dei profughi però che cerca di arrivare in Europa lo fa senza senza documenti o li perde durante il viaggio. Il Governo federale crea in questo modo le condizioni per applicare una simile procedura a tutti coloro che richiedono asilo.

Inoltre tutti questi gruppi di profughi saranno obbligati in futuro a vivere in speciali centri di accoglienza. Anche solo lasciare l’area territoriale alla quale sono stati assegnati comporta il rifiuto della loro richiesta d’asilo.

Nella procedura per ottenere l’asilo le condizioni dei profughi devono essere riordinate ed introdotte coerentemente; deve essere attestata l’esperienza traumatica, eventualmente con perizie mediche dettagliate. Per tutto ciò serve tempo ed un’atmosfera protetta in cui le persone hanno la possibilità di sistemarsi e possono cercare sostegno e consulenza per affrontare sistematicamente ciò che hanno vissuto.

Tutto ciò in futuro potrebbe essere non più possibile per una grossa fetta di profughi.
Anche la considerazione ed il controllo periodico intensivo delle motivazioni specifiche dei bambini per la richiesta d’asilo saranno rese impossibili.

Invece di assistere i bambini affetti da malattie croniche in modo adeguato per il loro benessere, l’espulsione verso il paese di provenienza finirebbe per negare alle famiglie di rifugiati delle cure sanitarie vitali.

Persino le persone che sono malate o che hanno subito dei gravi traumi a causa di esperienze avvenute in patria potrebbero, con la nuova legge, essere espulse tramite procedimenti veloci.
Ciò viene motivato sostenendo che esse potrebbero farsi assistere allo stesso modo anche in una zona del loro paese d’origine. Contro i traumi prenderanno, in caso di emergenza, delle medicine. Questo viene fatto senza una base etica, medica e psicoterapeutica.

Gli inasprimenti previsti violano i diritti di base degli interessati e colpiscono il nucleo dei valori umanitari del nostro diritto d’asilo.

Noi chiediamo quindi al Governo Federale e a tutti i deputati del Parlamento Tedesco di respingere l’inasprimento delle norme contenuto nell’Asypaket II.

Procedimenti d’asilo giusti e legali per tutti i profughi!

Links utili:
Bundesweiten Arbeitsgemeinschaft Psychosozialer Zentren für Flüchtlinge und Folteropfer
Medico International
PRO ASYL
Bundesfachverband unbegleitete minderjährige Flüchtlinge