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tratto da www.aduc.it

Germania – Nuove norme per ottenere la cittadinanza

Un test di lingua e un corso di educazione civica con esame finale. Sono questi i nuovi obblighi a cui dovranno sottoporsi tutti coloro che vorranno ottenere la cittadinanza tedesca. Dopo due giorni di colloqui a Garmisch-Partenkirchen, in Baviera, i ministri degli Interni dei Laender sono giunti ad un compromesso che ridisegna la politica di integrazione tedesca.

L’accordo, votato all’unanimità, affida all’Ufficio federale per l’immigrazione il compito di definire il contenuto dell’esame finale dei corsi, che dovrebbero fornire una preparazione di base sulla storia, la cultura e i valori fondamentali dello Stato tedesco. Il test potrà essere sia scritto che orale.
Su questo punto, proposto dai cristiano democratici della CDU, si erano creati gli attriti maggiori con i socialdemocratici della SPD, contrari al test finale. La soluzione è stata facilitata dalla decisione della CDU di rinunciare al cosiddetto “test di conoscenza”, proposto nei mesi scorsi dai Laender dell’Assia e del Baden-Wuerttemberg (entrambi a guida CDU), che aveva incontrato aspre critiche per la sua complessità, giudicata eccessiva persino per un cittadino nato e cresciuto in Germania.

La conferenza fissa poi l’obbligo, per gli aspiranti cittadini tedeschi, di sottoporsi a un test di lingua, uguale a livello nazionale. La definizione di standard uniformi tra singoli Laender era uno degli obiettivi centrali della riunione, per evitare quello che Wolfgang Bosbach, vice capogruppo della CDU al Bundestag, ha definito “il turismo della cittadinanza”.
I sedici ministri hanno poi trovato una soluzione salomonica riguardo a un’ulteriore questione controversa, l’obbligo per i richiedenti la cittadinanza di giurare fedeltà alla Costituzione.
A questo riguardo i Laender avranno la libertà di scegliere se chiedere al neo cittadino un vero e proprio giuramento oppure una dichiarazione formale di fedeltà ai principi costituzionali.

L’accordo prevede poi un inasprimento della normativa sui precedenti penali degli aspiranti cittadini tedeschi. I sedici ministri hanno infatti accettato il principio, avanzato dalla CDU, secondo cui potrà diventare tedesco soltanto chi non abbia subito condanne a una ammenda corrispondente a un massimo di 90 giorni di carcere, dimezzando così il limite attuale di 180 giorni.

L’intesa è stata accolta positivamente sia dai socialdemocratici che dai cristiano democratici. Il ministro degli Interni dello Schleswig-Holstein, Ralf Stegner (SPD), si è detto “molto soddisfatto”, mentre il segretario generale della CDU, Ronald Pofalla, ha giudicato la proposta un passo importante verso una integrazione migliore. Le proposte dovrebbero essere al centro del prossimo

“Integrationsgipfel”, un vertice annunciato a inizio aprile dal Cancelliere Angela Merkel e che dovrebbe riunire, prima della pausa estiva, esponenti nazionali e dei singoli Laender per discutere del problema dell’integrazione degli immigrati.