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dal Messaggero Veneto del 3 aprile 2007

Gestione del Cpt: il Consiglio di stato deciderà il 10 luglio

Gradisca. Il consiglio di stato fissato per il 10 luglio, a Roma, l’udienza per la discussione sul merito del ricorso presentato in appello dai legali della Croce verde gradiscana (e dalle tre cooperative associate) dopo la sentenza del Tar di Trieste che, in prima istanza, aveva respinto il precedente ricorso della Onlus isontina riguardo l’assegnazione dell’appalto biennale per la gestione dei servizi interni del Cpt di Gradisca alla cooperativa Minerva di Savogna.
Si tratterà, in definitiva, del secondo grado di giudizio richiesto dalla Croce verde gradiscana, che nel bando indetto dalla Prefettura (ente appaltatore) e chiusosi nel dicembre 2005, si era classifica prima vedendosi poi “squalificare” per alcune irregolarità.
«Il 10 luglio possono succedere due cose – ha precisato l’avvocato Luca Macoratti, legale della Croce verde gradiscana –: il ricorso potrebbe essere respinto, nel qual caso valuteremo la possibilità di presentare ricorso per Cassazione, o potrebbe accolto. In quest’ultimo caso è evidente che chiederemo i danni per la mancata gestione».
Ricorso, quello che sarà esaminato dal Consiglio di Stato, che di fatto non si discosterà da quello già presentato al Tar di Trieste. «Sarà sempre basato – ha confermato Macoratti – sulla determinazione dell’esclusione della Croce Verde, a suo tempo motivata dalla Prefettura, in quanto ente appaltatore, con il fatto che alcune delle ditte indicate come associate o subappaltanti al momento della presentazione dell’offerta per la gestione del Cpt di Gradisca non erano operative e comunque prive della necessaria esperienza nel settore. Motivazione che avevamo subito contestato in quanto, se è vero che una delle suddette ditte era formalmente non operativa, la pregressa operatività delle ditte partecipanti all’appalto non era prevista tra i requisiti vincolanti per la partecipazione all’appalto».
Non l’unico punto, in ogni caso, contestato dai legali della Onlus gradiscana, che tornano a puntare il dito sulla presunta incompletezza dell’offerta. «Per la Prefettura l’offerta economica presentata dai nostri assistiti non comprendeva determinati costi previsti per gli effetti cosiddetti letterecci, ovvero per materassi, lenzuola e così via: anche in questo caso una motivazione che abbiamo da subito contestato in quanto non corrispondente alla realtà».
(ma.ce.)


Ospitati solo 126 clandestini nel 2007

Gradisca. Con i sei procedimenti celebrati lo scorso 29 marzo sono salite a 126 le udienze per la convalida del provvedimento di fermo amministrativo svoltesi dall’inizio dell’anno negli uffici del giudice di pace di Gradisca nei confronti di immigrati clandestini.
Circa una quarantina il mese, quindi, i clandestini che nel 2007 sono entrati nel “circuito” del Cpt di via Udine.
Cifra in linea con quella che è stata la media su cui si era attestata l’attività del centro di permanenza temporanea nel corso del 2006, dove in dieci mesi (la struttura fu aperta l’8 marzo), furono complessivamente 424 le udienze per la convalide dei fermi, numero oltretutto comprensivo anche dei procedimenti conclusisi con la non convalida del provvedimento di trattenimento amministrativo (in tutto una ventina).
Non convalide che, per quanto riguarda il 2007, sono invece state quattro, le ultime due proprio nel mese di marzo.
(ma.ce.)