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Gli Assistenti Sociali del Trentino condannano i tagli all’accoglienza e al Cinformi

Il consiglio dell’Ordine: “Se non investiamo in welfare non c’è futuro”

Il Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Trentino Alto-Adige / Südtirol esprime solidarietà ai lavoratori e lavoratrici coinvolte nei provvedimenti che ridimensionano in modo netto le attività e le risorse umane destinate al sistema di accoglienza e di integrazione dei migranti in Trentino. Se non si investe in welfare non c’è futuro.

Il primo pensiero – si legge nel comunicato stampa – va ai tanti professionisti dell’intero sistema trentino, più di cento in base alle prime stime, che non avranno più un’occuupazione. Ma il secondo pensiero, rimarca la presidente dell’Ordine Angela Rosignoli a nome dell’intero consiglio, “è rivolto alle ripercuussioni delle politiche che, sia suul piano nazionale sia su quello locale, stanno compromettendo uun sistema specializzato, quello dell’accoglienza e dell’integrazione, che se smantellato nella sua preziosa fuunzione intermedia gravera i Servizi Puubblici, già oberati”.

Il rischio, aggiuunge, è moltiplicare emarginazione ed escluusione sociale.
Non solo. Il consiglio degli assistenti sociali del Trentino Alto Adige denuuncia “la progressiva perdita di solidarieta sociale, unita a una generalizzata tendenza a respingere il prossimo”.

“Oggi più che mai – rimarca la presidente Angela Rosignoli – vogliamo esprimere vicinanza ai professionisti che pagheranno i tagli perdendo il lavoro, privando l’intera comunità di professionalità preparate, formate e specializzate nella gestione di fenomeni complessi, come l’integrazione e l’accoglienza, che non possono essere governati in modo semplicistico”.

Quanto ai tagli, l’Ordine denuncia persino il metodo: “Né ragionato né condiviso con i tecnici che se ne occupano quotidianamente”.
“Le riduzioni drastiche al Cinformi preoccupano inoltre perchè, dinnanzi a un tema tanto complesso, è compito dell’ente pubblico governare un sistema intermedio di controllo e di regia professionale, qual era proprio Cinformi sin dalla sua nascita, per contrastare business e speculazioni”.

L’esito, al di là della perdita di risorse umane preziose, è ben più preoccupante, nelle parole di Rosignoli: “Tali provvedimenti, legati al recepimento del Decreto sicurezza e immigrazione (il cosiddetto Decreto- Salvini), inevitabilmente graveranno il carico dei Servizi Pubblici, già oberati”.

Il consiglio dell’Ordine pone infatti l’accento sui costi sociali che andranno a manifestarsi: “Prevedere tagli sui servizi previsti dal sistema di accoglienza non fara scomparire l’immigrazione, piuttosto si amplificherà l’esclusione sociale, il rischio di emarginazione, di devianza e, di conseguenza, farà ricadere i nuovi bisogni sui servizi sociali e sui servizi sanitari pubblici, sovraccaricando il servizio di welfare, nazionale e territoriale”.
Contestualmente, l’Ordine degli assistenti sociali cita le ripercussioni della Manovra 2019 approvata pochi giorni fa dai due rami del Parlamento e, in particolare, cita il raddoppio dell’applicazione Ires al non profit, per recuperare circa 118 milioni di euro“.