Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Manifesto del 4 aprile 2007

Gli aiuti del Senegal ai respinti

di Stefano Liberti

Per reintegrare i propri cittadini rimpatriati dalla Spagna (circa 5mila l’anno scorso), il Senegal ha promosso il cosiddetto programma Reva (Ritorno verso l’agricoltura), che prevede il sostegno allo sviluppo di attività agricole. In questo caso, tuttavia, più che di un «ritorno» si tratterebbe di una vera e propria riconversione. «La maggior parte delle persone emigrate verso la Canarie non sono contadini, ma appartengo perlopiù a due altre categorie: vengono da contesti urbani oppure sono persone che lavorano nella filiera del pesce», sottolinea Armand Roussselot, responsabile dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) a Dakar. Il piano è stato accolto con notevoli riserve dalla società civile senegalese, che denuncia l’accordo di rimpatrio firmato dal presidente Abdoulaye Wade (rieletto nel febbraio scorso) con Madrid e chiede al presidente dove sono finiti i 20 milioni di euro che la Spagna ha versato al Senegal come aiuto alla lotta contro l’emigrazione illegale. I rimpatri dei senegalesi sono spesso effettuati in segreto, facendo atterrare gli aerei in un aeroporto militare a Saint-Louis, nel nord del paese.