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Gli effetti della Bossi Fini

Brescia - La battaglia per il rinnovo dei permessi di soggiorno

Sabato 21 febbraio a Brescia si svolgerà una manifestazione promossa dagli stessi lavoratori immigrati. Il tema è molto importante perché riguarda il rinnovo del permesso di soggiorno.

Cosa sta succedendo?
In pratica, le persone che nel 2002 si sono regolarizzate e hanno ricevuto il permesso di soggiorno attraverso la maxi sanatoria ora devono rinnovarlo. Questo comporta tutta una serie di problemi perché moltissimi immigrati hanno contratti di lavoro di sei mesi, tre mesi, essendo assunti tramite le agenzie di lavoro temporaneo, come la Manpower oppure la Adecco.

Non solo rinnovo
La manifestazione toccherà anche il tema dell’accoglienza in città, ovviamente insufficiente per dare una risposta dignitosa e concreta alle centinaia di lavoratori che vivono e sono cittadini del territorio.

Abbiamo intervistato Ibrahima del Coordinamento Immigrati in lotta

Pubblichiamo parte della lunga intervista che potete ascoltare in formato audio

R: In questo momento a Brescia sono cambiate davvero le cose. Molti ragazzi che si sono regolarizzati durante l’ultima sanatoria, quando chiedono il rinnovo del pds si sentono chiedere dalla Questura un contratto di lavoro della durata di un anno, come previsto dalla legge. Noi non possiamo accettare che queste persone vengano trattate diversamente dagli immigrati che sono in Italia da più tempo e, anche se hanno un contratto di lavoro di qualche mese, ricevono comunque il pds rinnovato.
Questa è una situazione assurda perché il Governo da un lato fa una politica di flessibilità del lavoro e dall’altra non riconosce i diritti a persone che lavorano e che vogliono rinnovare il pds.
Non possiamo accettare che queste persone ritornino ad essere clandestini.
Dall’altro lato c’è il problema dei Cpa (Centri di prima accoglienza). Il Comune di Brescia vuole applicare alla lettera il regolamento perciò chi supera i 24 mesi all’interno di queste strutture deve uscire. Noi abbiamo chiesto al Comune di trovare una soluzione alternativa invece di mandarle via.
Esiste poi il Residence Prealpino dove c’è l’accanimento delle forze dell’ordine nei confronti dei cittadini senegalesi, abitanti di questa struttura, dove all’inizio dovevano essere in 200 invece ora sono quasi 2000.

D: Per il problema dei rinnovi dei permessi, in pratica state vedendo gli effetti della legge Bossi Fini.

R: La legge è molto severa per quanto riguarda i rinnovi ma crediamo che questo non sia credibile dal punto di vista legislativo perché la Questura, mentre si trova a dare il rigetto, chiede al Ministero di trovare una soluzione alternativa. Siamo riusciti a chiedere al Questore di trovare un accordo con il Ministero che è già stato sollecitato tramite una richiesta urgente. Non si ritiene giusto dare il rigetto al rinnovo a delle persone che stanno lavorando.
Io, per esempio, lavoro all’Iveco e vedo molti lavoratori immigrati che sono assunti tramite agenzie interinali, che hanno un contratto di sei mesi e che si trovano in questa situazione.. Per questo stiamo cercando di alzare un po’ la voce.