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Gli ingressi in territorio Schengen

Quella che pubblichiamo è un’agenzia di stampa interessante. In buona sostanza la Commissione europea interpreta autorevolmente la normativa vigente sugli ingressi nello spazio Schengen ritenendo che non sia onere dello straniero esigere il timbro di ingresso (ma lo stesso vale anche per l’uscita) sul passaporto, essendo piuttosto onere degli Stati membri dimostrare la data di ingresso al fine di applicare eventuali sanzioni connesse, in base a norme nazionali, alla violazione dell’obbligo di rendere la dichiarazione di soggiorno entro un termine o comunque al soggiorno abusivo.

Agence Europe – 22 luglio 2003 – Un portavoce della Commissione europea ha ritenuto che il Belgio avesse “interpretato in modo un po’ troppo rigido” le regole di Schengen, allontanando dal proprio territorio, questo fine settimana, due Polacchi, nei cui passaporti non figurava alcuna traccia del loro ingresso nell’Unione europea. Queste due persone erano entrate nell’UE dalla Germania, senza che le autorità tedesche apponessero alcun timbro. Se il timbro permette di dimostrare che il soggiorno nell’UE dura da meno di tre mesi, non è comunque obbligatorio. Il fatto che esso manchi non è un motivo che può giustificare l’espulsione. La data di ingresso può essere dimostrata con altri metodi, ha precisato il portavoce. Il Consiglio sta esaminando una proposta francese mirante a rendere obbligatoria l’apposizione di un timbro sui passaporti dei cittadini di paesi terzi.