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da Il Piccolo (Gorizia) del 28 luglio 2004

Gradisca – Emergenza Cpt

Tommasini sul piede di guerra: «Una decisione inaccettabile. Credo che sarà necessaria la mobilitazione generale»

Non più uno, ma due centri immigrati nell’ex caserma Polonio di Gradisca: al già costruendo polo di temporanea permanenza (il chiacchierato Cpt), il Viminale intende abbinare un’altra struttura, votata alla prima accoglienza e identificazione.È questa la novita clamorosa che si è sentito riferire il sindaco di Gradisca, Franco Tommasini, nel corso di un incontro avuto lunedi mattina con il Prefetto di Gorizia, Pasquale Vergone. Un ulteriore colpo di scena nell’annosa vicenda del compendio militare dismesso dal 1997, sul quale il primo cittadino della fortezza ha prontamente relazionato l’altra sera il Consiglio comunale. In tal modo trova finalmente una spiegazione la misteriosa suddivisione in due lotti – a suo tempo svelata dal nostro giornale – della caserma sita sulla statale 305.DUE CENTRI, 400 PERSONE. Dall’inizio della vicenda, datato dicembre 2000, si tratta della prima dichiarazione ufficiale della Prefettura sulle reali intenzioni del Viminale nei confronti dei 150 mila metri quadri dell’area. Nel corso dell’incontro a due con Tommasini, Vergone ha confermato la volontà del Ministero degli Interni di realizzare anzitutto il Cpt, i cui lavori sono stati regolarmente appaltati, e per la prima volta ne ha pure ufficializzato i tempi di realizzazione: dai 12 ai 14 mesi. La struttura – è stato spiegato a un sorpreso Tommasini – sarà realizzata nel lotto da 42 mila metri quadri e potrà ospitare circa 250 persone, suddivise per sesso e culto religioso. Ma la spiazzante novità con la quale il sindaco gradiscano si è ritrovato a fare i conti è quella della futura realizzazione, nel lotto adiacente, di un secondo centro votato invece all’accoglienza ed identificazione degli immigrati, e destinato ad ospitare sino a 145 persone, per un totale di 400 potenziali interessati fra Cpt ed accoglienza.SCORIE DEL PASSATO. Va ricordato come il 10 dicembre 2000 il Consiglio comunale di Gradisca diede all’unanimità il suo assenso proprio a questo secondo tipo di struttura, esprimendo invece nel modo più assoluto la contrarietà al Cpt. Dal punto di vista formale, la novità del secondo centro quindi non farebbe altro che rispettare quell’indirizzo dato quattro anni or sono. Discorso che non può certo essere fatto invece per il Cpt, che però il Viminale ritiene «strategico per l’area del nordest che ne è assolutamente sprovvista» come recitava la replica del sottosegretario agli Interni D’Alì all’interrogazione dei parlamentari isontini Maran e Budin. «Ho manifestato con chiarezza la mia sorpresa e il dissenso al Prefetto per quanto rivelatomi – ha dichiarato in aula Tommasini – .Il tutto mi è sembrato una sorta di gioco molto sottile da parte del Governo. È chiaro che dopo una simile dichiarazione d’intenti sarà molto difficile fermare il meccanismo: ma ora abbiamo il dovere di mobilitarci sia a livello politico, trovando una strada comune fra Comune, Provincia, Regione ed i nostri parlamentari, che come cittadinanza sulla cui testa è stata calata dall’alto una preoccupante decisione».

Luigi Murciano