Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Gradisca d’Isonzo – Negato l’accesso al CARA ed al CIE anche alla nostra redazione

Melting Pot, GlobalProject ed il Manifesto avevano chiesto alla Prefettura l'autorizzazione a visitare il CIE

La motivazione sembra parla da sola e la Prefettura si dice dispiaciuta di non poter dar seguito alla richiesta di ingresso presentata da Nicola Grigion (Melting Pot Europa) Vilma Mazza e Sarah Castelli (GlobalProject) e Orsola Casagrande (Il Manifesto) “Per non creare intralcio alle attività ivi svolte in concomitanza con il recente e massiccio afflusso di migranti dalle coste nordafricane”.

Sono infatti proprio quelle attività, sono proprio le condizioni in cui sono trattenuti i migranti provenienti dalla Frontera Sud e le tante e diverse prassi illegittime di trattenimento ed espulsione ad essere tenute nascoste agli occhi indiscreti di chi vuole raccontare la verità.

E’ proprio la Prefettura a confermare che nulla si deve sapere di ciò che in deroga ad ogni disposizione di legge sta avvenendo nei CIE anche in seguito alla recente entrata in vigore della Direttiva 115/CE che impone al Governo italiano nuove modalità di gestione delle pratiche di trattenimento ed espulsione.

Gradisca inoltre è ormai da mesi un CIE allo sfascio in cui le condizioni di vivibilità interna sono seriamente state compromesse. Aree parzialmente chiuse, spazi stretti ed angusti.

Ci uniamo come altri colleghi all’appello dei giornalisti per la libertà di informazione e contro la censura.

[Leggi il diniego della Prefettura ]

– [ Lasciateci entrare nei Cie! L’appello dei giornalisti ]