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Gradisca d’ Isonzo – Visita dei consiglieri regionali al Cpt

Si è svolta lunedì mattina la visita dei consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia al Cpt-Cpa di Gradisca d’Isonzo. Una visita che segue il diniego ricevuto dal consigliere Alessandro Metz quando a fine settembre chiese di poter entrare nella struttura di via Udine assieme ai tanti giornalisti che avevano risposto all’appello di Melting Pot. Un appello che lanciammo per fare chiarezza su cosa fosse avvenuto poche settimane prima quando una rivolta interna venne sedata con l’ingente uso di lacrimogeni ed una bimba di otto mesi venne portata in ospedale per problemi respiratori.

Diversi i consiglieri che quest’oggi, assieme al presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesin, hanno fatto visita al Cpt-Cpa, fra loro anche Alessandro Metz, consigliere dei Verdi, che al termine della visita ha esposto quali sono stati i quesiti che ha posto sia al direttore della struttura Paolo Zotti sia al capo di gabinetto della Prefettura dottor Pietro Giulio Scarabino.
Diversi i problemi sollevati da Metz, per prima cosa ha chiesto delucidazioni sulla gestione del vestiario per i migranti, infatti molti di loro da tempo lamentano la difficoltà nel ricevere capotti adatti al clima invernale, la risposta data però dal dott. Scarabino è che secondo la Prefettura i migranti vendono i loro abiti fuori dalla struttura, una cosa alquanto improbabile, come ha sottolineato lo stesso Metz, non essendoci un mercato così florido di vestiti usati in un paese piccolo come Gradisca d’Isonzo.
Il consigliere Metz ha affrontato anche altri due problemi che in queste settimane sono stati denunciati dalle associazioni e dalle realtà che stanno intrecciando rapporti con i richiedenti asilo del Cpa, il primo è che diverse ragazze sembrano essere oggetto di una tratta relativa alla prostituzione. Un fatto gravissimo che ha trovato conferma nelle parole del dott. Scarabino il quale però ha solo ammesso che ci sono delle indagini in corso.

Altro problema sollevato dal consigliere dei Verdi è quello relativo ad un gruppo di egiziani detenuti nel Cpt e da poco espulsi nonostante avessero fatto richiesta di asilo. Su questo fatto il dott. Scarabino ha risposto che la Questura ha solo adempito ad un provvedimento d’espusione già notificato a queste persone. Alessandro Metz però ha voluto soffermarsi sulle dichiarazioni di qualche mese fa del sottosegretario agli interni Ettore Rosato il quale aveva dichiarato che per i cittadini egiziani non esisteva la possibilità di inoltrare la domanda per ottenere lo status di richiedenti asilo. “Ho sottolineato – ha detto Metz – che il permesso non è “etnico” ma è soggettivo e personale, quindi va valutato caso per caso e non può essere fatta una deportazione di massa perchè appartenenti tutti quanti allo stesso paese, l’Egitto in questo caso”.

Poco è stato detto invece sul fatto che a dicembre scadrà la convenzione con la Cooperativa Minerva per la gestione della struttura, l’unico dato emerso dalla visita di oggi è che la Prefettura ha già inviato il bando ad una decina di realtà presenti in regione, realtà tutte segnalate dagli enti locali.
Nulla invece è stato detto sul costruendo Cid, il centro di identificazione in fase ormai di completamento che si troverà all’interno del complesso di via Udine, una locazione che si scontra con i suggerimenti della commissione De Mistura che invitava ad evitare la promiscuità fra Cpt e Cid. L’unico dato, per altro non ufficiale, sul Cid e che dovrebbe aprire a gennaio, ma nulla è dato sapere su come funzionerà e soprattutto su chi lo gestirà.