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Grecia: contaminazione da piombo nel campo per migranti

La risposta inadeguata del Governo e la mancanza di trasparenza mettono a rischio la salute

Un bambino gioca vicino a una scavatrice in azione sulla collina di Mavrovouni. 25 gennaio 2021 © 2021 DunyaCollective

Human Rights Watch riferisce oggi che il governo greco dovrebbe pubblicare i risultati dei test ed altre informazioni fondamentali sulla contaminazione da piombo in un campo per migranti sull’isola di Lesbo, al fine di tutelare la salute dei residenti e dei lavoratori.

Dopo aver analizzato campioni di terreno a novembre, il 23 gennaio 2021 il Governo ha confermato pubblicamente la presenza di livelli pericolosi di piombo nel terreno dell’area amministrativa del campo di Lesbo. Ha aggiunto che i campioni raccolti nelle aree residenziali hanno rilevato livelli di piombo al di sotto degli standard, senza però rendere pubblico il luogo di raccolta dei campioni né i risultati effettivi dei test. Il Governo non ha ancora implementato misure necessarie per valutare e contenere il rischio di contaminazione, inclusi test approfonditi e misure per allontanare le persone dalle aree che potrebbero essere contaminate.

Il governo greco ha costruito di proposito un campo per migranti su un poligono di tiro e poi ha chiuso un occhio sui potenziali rischi per la salute dei residenti e dei lavoratori“, riferisce Belkis Wille, senior researcher di crisi e conflitti per Human Rights Watch. “Dopo settimane di sollecitazioni, il Governo ha prelevato campioni di terreno per testare la contaminazione da piombo, pur negando l’esistenza del rischio di esposizione allo stesso. Dopo oltre sette settimane, Le autorità non hanno ancora reso pubblici i risultati, né permesso ad esperti indipendenti di analizzarli; non hanno promesso di prendere le misure necessarie per proteggere residenti e lavoratori, né per informarli sui potenziali rischi per la salute“.

A dicembre, Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto che afferma che migliaia tra richiedenti asilo, operatori umanitari e funzionari greci, europei e delle Nazioni Unite, potrebbero essere a rischio di avvelenamento da piombo nel campo di Lesbo. Le autorità greche hanno costruito il nuovo campo, Mavrovouni (noto anche come il nuovo campo di Kara Tepe), su un poligono di tiro militare riconvertito. Attualmente ospita 6.500 persone. Secondo una dichiarazione del Governo del 23 gennaio, uno su 12 campioni di terreno prelevati a novembre, e analizzato l’8 dicembre, ha mostrato livelli di piombo che “superavano il limite accettabile“. Inoltre, nella dichiarazione vengono menzionate alcune misure per ridurre il rischio di contaminazione.

Human Rights Watch ha chiesto al governo greco e alla Commissione europea, che finanzia il campo e con cui il governo di Atene ha condiviso i risultati, di rendere pubblici sia la pianificazione che i risultati dei test. Questi ultimi dovrebbero includere informazioni sui livelli di piombo per campione, la profondità e la posizione esatta del campionamento, una storia completa del sito con la specificità del luogo, le competenze di coloro che eseguono i test, la metodologia di campionamento e le informazioni sulla catena di custodia. Ad oggi, né il governo greco né la Commissione europea hanno reso disponibili queste informazioni.

A causa di tale mancanza di trasparenza è impossibile accertare l’attendibilità dei test, fare una valutazione dei risultati, o raccomandare strategie specifiche per affrontare i rischi identificati. Di conseguenza, è impossibile determinare se le misure indicate nella dichiarazione del 23 gennaio, come l’aggiunta di nuovo terreno, ghiaia e di uno strato di cemento in alcune aree, siano adeguate a proteggere le persone che vivono e lavorano nel campo.

All’inizio di settembre, sono scoppiati dei grandi incendi all’interno del campo di Moria, centro di accoglienza e identificazione di Lesbo, che ospitava 12.767 migranti, soprattutto donne e bambini. In pochi giorni, le autorità hanno costruito Mavrovouni ed hanno dichiarato che avrebbero costruito un nuovo campo permanente. I bambini piccoli e le donne in età fertile sono i soggetti più a rischio per l’esposizione al piombo.

In un incontro con Human Rights Watch del 20 gennaio, il ministro per la migrazione e l’asilo Notis Mitarachi ha espresso la speranza che i residenti di Mavrovouni non debbano trascorrere nel campo un altro inverno, ma senza specificare quando il nuovo campo sarà pronto. La costruzione di quest’ultimo infatti non è ancora stata avviata.

Mavrovouni è stato un poligono di tiro militare dal 1926 fino alla metà del 2020. I poligoni di tiro sono ben noti per essere aree soggette a contaminazione da piombo, a causa della presenza del metallo nei proiettili, pallini e bossoli, che finiscono nel terreno. Il piombo presente nel terreno e proveniente dai residui delle munizioni può essere facilmente trasportato dall’aria, specialmente in condizioni di siccità e vento, tipiche a Lesbo. Il piombo è altamente tossico se ingerito o inalato, in particolare per i bambini e le donne in gravidanza o allattamento. L‘Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sostiene che non esiste un livello sicuro conosciuto di concentrazione di piombo nel sangue. Inoltre, considerando che questo metallo si degrada molto lentamente, i siti possono rimanere pericolosi per decenni.

Dopo molteplici rimostranze da parte di Human Rights Watch a varie autorità greche, alla Commissione europea, all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, all’UNHCR e all’OMS, il 24 novembre il governo greco e la Commissione UE hanno ordinato all’autorità greca competente nel campo della geologia e dell’esplorazione mineraria di prelevare 12 campioni di terreno. Secondo il Governo, 11 campioni hanno mostrato livelli di piombo “al di sotto dei limiti accettabili di piombo nel suolo“, in base gli standard olandesi.

Le Autorità hanno riferito che il dodicesimo campione ha mostrato livelli elevati ed oltre i limiti accettabili; ma non hanno rivelato la concentrazione di piombo nel terreno, né la precisa posizione di raccolta, che è stata descritta come una “zona amministrativa” sulla collina di Mavrovouni, “alla fine del poligono di tiro“. Il ministro Mitarachi ha dichiarato a Human Rights Watch che l’area in cui si sono registrati livelli di piombo superiori ai limiti accettabili è recintata; al contrario, i residenti e due operatori umanitari hanno raccontato che non ci sono recinzioni in quella zona del campo, né cartelli che avvertano della presenza di un’area contaminata. Almeno cinque organizzazioni umanitarie hanno uffici in quella zona. Un operatore umanitario ha riferito che spesso i residenti, a volte fino a 200, tra cui anche bambini, attendono in fila davanti ai loro uffici per ricevere assistenza e informazioni. I bambini più piccoli rischiano di ingerire piombo, giocando sul terreno contaminato.

Quattro residenti del campo si trovano sulla collina di Mavrovouni, vicino alla tenda OIM Helios, senza recinzioni che bloccano l’accesso alla zona. 25 gennaio 2021. Un campione prelevato sulla zona collinare è risultato positivo al piombo. © 2021 DunyaCollective

Human Rights Watch non è riuscita a stabilire se il Governo ha condiviso con le agenzie umanitarie le informazioni sui risultati dei test, ma le telefonate con le agenzie, tra cui l’UNHCR e l’OMS, hanno indicato che non ne erano a conoscenza prima della pubblicazione del 23 gennaio. Un membro dello staff di un’organizzazione umanitaria ha riferito che almeno un’operatrice nel campo è attualmente incinta, insieme a 118 donne residenti, secondo i dati forniti dal governo greco a novembre.

Un esperto ambientale interpellato da Human Rights Watch ha affermato che, data la potenziale estensione dell’area colpita e la probabilità che i livelli elevati siano il risultato di attività precedenti, il fatto che un campione su 12 sia risultato positivo dovrebbe far avviare ulteriori test nell’area.

Il diritto internazionale obbliga i paesi a rispettare, proteggere e soddisfare le leggi per offrire le migliori condizioni di salute possibili. I principi base dell’ONU sui diritti umani e sull’ambiente, che comprendono il diritto ad un ambiente sano, sottolineano la necessità di “un accesso pubblico all’informazione ambientale attraverso la raccolta e la diffusione di informazioni, e attraverso la fornitura di informazioni accessibili, efficaci e tempestive a qualsiasi persona che ne faccia richiesta“. La Convenzione di Aarhus, di cui la Grecia è parte, prevede il diritto di ricevere informazioni ambientali detenute dalle autorità pubbliche.

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Autorità che rimuovono il terreno. 25 gennaio 2021. © 2021 DunyaCollective

Le autorità greche dovrebbero immediatamente pubblicare la pianificazione ed i risultati dei test, e prendere misure per ridurre il rischio per la salute dei residenti e dei lavoratori del campo, ha spiegato Human Rights Watch. Le Autorità dovrebbero garantire che i residenti e i lavoratori siano informati sui risultati e sulle misure volte alla tutela della loro salute in lingue che possono comprendere. Inoltre, dovrebbero eseguire immediatamente ulteriori test e permettere ad esperti indipendenti di accedere ai piani di lavoro, controllare il processo di analisi del suolo e raccogliere campioni divisi (lo stesso campione viene diviso almeno in due parti in modo che i test possano essere eseguiti in due o più laboratori separati per confermare i risultati), o effettuare test indipendenti.

La Commissione europea, che sostiene finanziariamente la Grecia per gestire il campo e che ha personale il loco, le agenzie dell’UE, Frontex, l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, così come le agenzie ONU, UNHCR, UNICEF, OMS e OIM, dovrebbero sollecitare le autorità greche a rendere pubblici sia la pianificazione dei test che i risultati dettagliati. Inoltre, dovrebbero spingere il governo di Atene a trovare soluzioni abitative alternative e sicure per le persone coinvolte, tra cui la possibilità di trasferirsi sulla terraferma. La Commissione europea, che ha ricevuto la metodologia e i risultati dei test dal Governo, dovrebbe anche rendere pubbliche le informazioni dettagliate che ha ottenuto per permettere a esperti indipendenti di pronunciarsi sul rischio per i residenti e i lavoratori nel campo.

La Grecia e i suoi partner UE hanno il dovere di assicurarsi che le persone che vivono e lavorano nel campo di Mavrovouni siano al sicuro“, ha detto Wille, ricercatore di Human Rights Watch. “Questo richiede trasparenza sui rischi e misure urgenti per ridurli“.

Ulteriori informazioni

Nella dichiarazione del 23 gennaio e durante l’incontro con Human Rights Watch avvenuta 3 giorni prima, il governo greco ha fatto diverse affermazioni inesatte riguardo alla bonifica e alla protezione dei residenti. Nella sua dichiarazione, il governo ha affermato che dopo che i campioni di terreno erano stati prelevati il 24 novembre, “in attesa dei risultati” ha rimosso le tende posizionate nell’area del poligono di tiro. Invece, le immagini satellitari e le affermazioni dei residenti e lavoratori indicano che nessuna tenda è stata rimossa fino al periodo compreso tra l’11 e il 16 dicembre, dopo l’arrivo dei risultati dei test.

Immagini satellitari e la mappatura del campo da parte delle organizzazioni umanitarie mostrano che fino al 10 gennaio, 79 tende sono rimaste nell’area del poligono, insieme ad altre 58 alla base della collina. I residenti di queste tende potrebbero essere esposti ad un maggior rischio di entrare in contatto con il suolo contaminato, specialmente in caso di pioggia. Inoltre, dopo che alcune tende sono state rimosse, tre migranti e due operatori umanitari hanno raccontato a Human Rights Watch che i residenti hanno utilizzato l’area per il calcio e altri svaghi. Le autorità non hanno recintato l’area o avvisato i residenti dei rischi per la salute.

Da quando sono state svolte le analisi geologiche, i grandi lavori di costruzione e le forti piogge nella zona lasciano supporre che il terreno potenzialmente contaminato della collina e dalla zona del poligono potrebbe essersi spostato in altre parti del campo; il che giustifica ulteriori controlli.

Human Rights Watch ha ricevuto informazioni da più fonti che il 18 gennaio l’OIM, che gestisce due programmi di assistenza nel campo, ha sospeso le operazioni nella sua tenda sulla collina. In risposta a Human Rights Watch, il capo della missione OIM in Grecia ha confermato che “in seguito alle dichiarazioni riguardanti il rilevamento di piombo fuori dalle aree di alloggio, e in attesa di ulteriori informazioni da parte delle autorità, al personale dell’OIM è stato consigliato di rimanere all’interno della zona residenziale”.

Gruppo di tende umanitarie. 25 gennaio 2021. Si trova apparentemente ai piedi della collina, vicino a dove è stato prelevato un campione di terreno con livelli di piombo elevati. © 2021 DunyaCollective

In un briefing del 19 gennaio, le fonti hanno riferito che la decisione è stata presa a causa degli elevati livelli di piombo trovati nella “zona blu” del campo, un’area che comprende il poligono di tiro e la base della collina dove si trova la tenda Helios dell’OIM, così come altre tende, tra cui quella di Médecins du Monde (MdM) e del Comitato internazionale di soccorso (IRC). Anche se il personale dell’OIM non si trova attualmente in loco, gli operatori umanitari presenti a Mavrovouni hanno detto che non c’è ancora nessuna recinzione o segnaletica intorno a quella zona. Secondo i residenti e due operatori, e 24 foto e video fatti all’interno del campo dal DunyaCollective, da dicembre le autorità hanno spostato grandi quantità di terra, e rimosso zolle dalla collina dietro la tenda Helios dell’IOM.

Il 23 gennaio, Medici senza frontiere ha rilasciato un comunicato
in cui esprime la sua preoccupazione per la mancanza di un’azione appropriata da parte del governo greco e dell’UE, di fronte ai risultati dei test. Il 26 gennaio, un comitato di 20 gruppi non governativi ha rilasciato una dichiarazione congiunta chiedendo alle autorità greche di evacuare immediatamente i residenti del campo e trasferirli in strutture appropriate sulla terraferma, come strutture alberghiere.


Riprese aeree del 14 gennaio mostrano tende ancora presenti nella parte del campo costruita sull’ex poligono di tiro a partire dalle 02:00 circa.