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“Ho paura che i miei polmoni smettano di funzionare”

Una testimonianza dal confine tra Slovenia e Croazia raccolta da Border Violence Monitoring, 1 ottobre 2019

Data e ora: 1º Ottobre 2019, 17:00
Località: Brežice, Slovenia e Bregana, Croazia
Coordinate: 45.893702, 15.603285
Respingimento da: Slovenia e Croazia
Verso: Bosnia
Dati demografici: 5 persone, età compresa tra i 19-28 anni, di dove: Algeria
Minori coinvolti? No
Violenza usata: percosse (con manganelli / mani / altro), calci, esposizione a temperature estreme durante il viaggio in auto, insulti, immersione in acqua, spari, costrizione a spogliarsi, distruzione di oggetti personali, furto di oggetti personali, guida spericolata, bombole di gas lacrimogeno , uso di un morsetto metallico per dare lividi
Polizia coinvolta: 5 poliziotti sloveni in uniforme blu, 1 furgone della polizia; 5 poliziotti croati in nero con passamontagna, 1 furgone croato
Portati in stazione di polizia?: no
È stata espressa l’intenzione di chiedere asilo?: Si
Segnalato da: Border Violence Monitoring

Rapporto Originale

Un gruppo di cinque uomini di età compresa tra 19 e 28 anni provenienti dall’Algeria ha attraversato il confine dalla Croazia alla Slovenia il 1° ottobre 2019.

Il gruppo stava camminando su un ponte autostradale che attraversa il fiume a Brežice, in Slovenia, quando sono stati fermati da cinque persone in uniforme blu appartenenti alle autorità slovene. Un ufficiale ha sparato in aria con una pistola e ha gridato: “Stop!“.

Il gruppo è stato trasportato su un furgone della polizia slovena oltre il confine con la Croazia, alle coordinate approssimative 45.842466, 15.694193, a Bregana (HR).
Qui il gruppo è stato trasferito su un furgone della polizia croata. 

Quando il gruppo è stato caricato sul furgone, uno degli ufficiali croati ha sparato una bomboletta di gas lacrimogeno al suo interno, dopodiché un secondo ufficiale ne ha sparata un’altra e ha chiuso le porte del furgone. Queste ultime erano chiuse a chiave e il gruppo era bloccato all’interno senza finestrini da aprire e senza aria. L’intervistato ha dichiarato che a causa del gas i suoi occhi “bruciavano come il fuoco”,le lacrime scorrevano lungo il suo viso, il naso gli gocciolava e il suo corpo sudava.

“Soffro d’asma, ho paura che i miei polmoni smettano di funzionare”

L’intervistato ha dichiarato di essere asmatico e che temeva che i suoi polmoni non avrebbero retto. Membri del gruppo tossivano e facevano fatica a respirare dopo essere stati esposti a quella massiccia quantità di gas lacrimogeno. 

Il gruppo è rimasto sul furgone per sei ore. L’intervistato ha riferito che l’agente guidava incautamente, facendo curve veloci e frenate improvvise. 

Gli uomini sono stati portati fuori dal furgone, dove hanno trovato cinque poliziotti croati, con passamontagna e vestiti di nero con la bandiera croata sulle maniche, che circondavano il veicolo. L’intervistato ha riferito che tutti e cinque gli ufficiali avevano con sé delle pistole ed uno di loro possedeva un’arma più grande che descriveva come simile ad un Kalashnikov. 


“Sembravano militari, non polizia”

Uno degli ufficiali ha usato uno schiaccianoci di metallo, spingendolo sulla coscia del rispondente, continuando ad aprirlo e chiuderlo, torcendo il morsetto di metallo sulla sua pelle lasciandogli un livido di un colore viola intenso. 

Gli ufficiali hanno picchiato l’intervistato e il gruppo con i manganelli, colpendoli duramente sulle braccia e sulla schiena. La polizia ha poi costretto tutti e cinque i membri del gruppo a togliersi i vestiti, lasciandoli con solo gli indumenti intimi. Un ufficiale ha afferrato l’intervistato e lo ha spinto nel fiume vicino al confine HR / B-E.

I poliziotti hanno preso i manganelli e iniziato a colpirli sulla schiena urlando “Via! Via!” e “Andatevene al campo”  mentre li costringevano verso il confine. L’intervistato pensa che sono stati respinti dal territorio croato verso un’area vicino a Klokot (B-E).