Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

I Rom manifestano a Parigi

Il collettivo di Saint-Denis, Saint-Ouen, Montreuil du Val d’Oise

Oggi, come nel luglio del 2004, i Rom della Romani, della Bulgaria, dell’Ungheria, hanno decuiso di manifestare malgrado la paura nella quel vivono quotidianamente.
Dopo le azioni e le occupazioni dello scorso ottobre contro gli uffici dell’ANAEM (ex uffici dell’Organizzazione Migrazioni Internazionali) della regione parigina, dopo una manifestazione a Saint-Denis, scendono di nuovo in strada per esprimere la loro rabbia.

Essi sono divenuti della carne da espellere per il governo francese.
A più riprese, Brice Horteaux ha dichiarato che l’entrata di questi paesi nell’Ue complica la realizzazione dei suoi obiettivi di espulsione che ha contrabilizzato in 25.000 persone all’anno.

In effetti, nel 2006 la popolazione dei rom aveva rappresentato il 25% degli espulsi, 6.000 di loro. Questa cifra ha potuto essere raggiunta solo perché aluni erano stati espulsi a più riprese e sono tornati quando ne hanno avuto il diritto grazie all’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Ue.
Anche se cittadini dell’Unione europea, però, lo Stato francese impedisce loro di lavorare regolarmente in Francia rendendogli quasi impossibile l’ottenimento di un permesso di lavoro.
Condannati così alla povertà, si ritrovano nelle bidonvilles senza alun accesso ai beni minimi di sussistenza (acqua, elettricità, sanità, ecc.) e da qui si continuano a perpetrare senza sosta le espulsioni delle persone questa volta perché povere o dipendenti dal sistema sociale.

Da questa estate assistiamo ad un’accelerazione delle espulsioni collettive fatte con i bus: il 26 settembre a Bondy, il 10 ottobre a Saint-Denis, il 17 ottobre a Bessancourt, il 24 a Bagnolet…
Ogni volta lo Stato, attraverso le forze di polizia e l’Anaem, orchestra dei pseudo “Ritorni umanitari violontari”: proposte da accettare sotto la pressione e la minaccia in caso di rifiuto di essere imprigionati e obbligati a lasciare il territorio con accompagnamento della polizia senza la possibilità di inoltrare un ricorso sospensivo (previsto dalla legge). Tutto ciò avviene quasi sempre in mancanza di traduttori.

Manifestazione

Sabato I dicembre

14 Place Denfert Rochereau

I rumeni e i bulgari son i banlieusard d’Europa.
L’allargamento dell’Ue, con l’adesione della Romania e della Bulgaria il I gennaio del 2007, ha marcato una nuova tappa. Questo ultimo movimento di estensione, presentato da tutta l’élite europea come un progresso tanto ineluttabile quanto desiderato, non è però stato accolto da questa stessa élite che con minacce e restrizioni contro i nostri nuovi compatrioti europei.

L’attitudibe del governo francese conferma un’Europa a più zone. La prima che comprende tutti i diritti di circolazione, di residenza e di lavoro: quella dei 15 vecchi Stati membri più Cipro e Malta. La seconda, quella di 8 dei nuovi paesi che sono entrati nel 2004 e i cui cittadini sono ancora obbligati al possesso di una carta di soggiorno per poter lavorare. E la terza, infine, che è stata creata artificialmente. La Romania e la Bulgaria, infatti, sono formalmente soggette alle stesse regole che devono osservare i paesi che ahnno fatto ingresso nel 2004, ma la persecuzione di cui sono oggetto i loro cittadini li situa di fatto in una terza zona.

Dalla Banlieus dell’Europa alla banlieus parigina, il comitato di sostegno del 93 (Bagnolet, Montruil, Saint-Denis, Saint-Ouen) non ammette il fatto che in Francia esistano abitanti di serie B e noi continueremo a batterci contro questa disuguagliaza.

No alle retate e alle espulsioni dal territorio
No alle espulsioni fuori dalla Francia
No alle espulsioni di comunitari, dei migranti regolari e di tutti i sans-papiers.

Il collettivo di Saint-Denis, Saint-Ouen, Montreuil du Val d’Oise
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