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da Repubblica del 5 agosto 2008

I bersaglieri anche in centro è rivolta contro Mantovano

La rabbia degli immigrati: "Vogliamo l'asilo politico"

di Francesca Savino

La carica dei duecentocinque militari su Bari è partita. Le novanta divise dei bersaglieri sono arrivate in città, mescolate da ieri ai poliziotti e ai carabinieri con i quali in 23 pattuglie ogni giorno sorveglieranno a piedi le strade fra il centro e le vie turistiche, spingendosi in gip fino alle periferie. Ma ad accogliere ieri mattina i 115 militari della marina impegnati nel presidio esterno dei centri per l’immigrazione è stata la protesta degli oltre 900 ospiti del Cara (Centro di accoglienza per i richiedenti asilo) a Palese. Scritte improvvisate sulle scatole di cartone e cori in inglese per chiedere, di fronte al sottosegretario all’Interno Mantovano e al sindaco Michele Emiliano, di essere ascoltati al più presto dalla commissione governativa che può concedergli lo status di rifugiati. Così gli uomini del reggimento San Marco hanno esordito formando un cordone con polizia e carabinieri, per permettere il passaggio delle autorità che hanno ascoltato le ragioni dei richiedenti asilo, in molti casi in attesa da oltre tre mesi per un’audizione.

Nelle strade della città, intanto, si sono dispiegate dalle prime ore della mattina quelle che il questore Vincenzo Speranza definisce “quote aggiuntiva sulla sicurezza”: quindici pattuglie a piedi e otto motorizzate che attraverseranno Bari nei prossimi sei mesi. Un potenziamento dei servizi ordinari «utile, per quanto ridotto» per Emiliano, partito a pieno regime dalla Questura subito dopo la firma delle “regole d’ingaggio”. Per i novanta bersaglieri della brigata Pinerolo sono sostanzialmente le stesse del resto d’Italia: i militari non avranno fucili ma solo divisa e pistola d’ordinanza e compiti di agenti di pubblica sicurezza: nessun arresto, se non in flagranza di reato. Le quindici pattuglie a piedi attraverseranno dalle 7 a mezzanotte cinque itinerari fra le vie del centro, il lungomare che porta alla spiaggia di Pane e pomodoro e il quadrilatero che si estende dall’estramurale Capruzzi al parco 2 Giugno: per ogni turno ci sarà un gruppo composto da tre militari e uno fra poliziotti e carabinieri.

Dalle 8 di mattina alle 8 di sera si muoveranno invece le otto pattuglie motorizzate: da ieri le Land Rover dell’esercito e le auto con a bordo due fra carabinieri e poliziotti si sono disseminate in posti di blocco lungo le strade periferiche. L’attenzione è alta sull’ex quartiere di Enziteto, ora San Pio, ma le pattuglie miste presidieranno anche le strade fra Ceglie e Loseto, la zona industriale, il “corridoio degli scippi” fra via Napoli e via Brigata Regina, il Policlinico e il lungomare San Giorgio fino a Torre a Mare. Se in città per i bersaglieri la giornata d’esordio è trascorsa fra curiosità e contravvenzioni, richieste di informazioni e controlli, l’accoglienza dell’esercito a Palese è stata diversa dal previsto. Un coro partito dai 937 ospiti del Cara, richiedenti asilo sbarcati a Lampedusa o sulle coste pugliesi per la maggior parte dall’Africa ma anche da Afghanistan, Bangladesh e Iraq, ha polemicamente salutato l’arrivo di Mantovano, che con il sindaco, il questore e il prefetto Carlo Schilardi accompagnava l’esercito nel suo esordio barese. Non protestavano contro le mimetiche, ma per le lunghissime attese per essere ricevuti dalla commissione: dal 28 aprile, giorno in cui il centro è stato attivato, degli oltre 1200 ospiti passati ne sono stati ascoltati solo 150. Sui tavoli di plastica della mensa, alcuni immigrati sono stati ricevuti dalle autorità e lasciati poi con la promessa di accelerare i tempi, ripetuta nel pomeriggio dal questore e dal prefetto.

I 115 marò del reggimento San Marco che, in mimetica e arma lunga, presidieranno con il Cara anche il Cie (centro di identificazione e espulsione) di San Paolo, hanno esordito così in cordone per evitare che la protesta, comunque pacifica, degenerasse. A loro nelle prossime ore si aggiungeranno i 25 militari in arrivo a Brindisi e gli 80 destinati al presidio di Borgo Mezzanone a Foggia: in totale in Puglia lo schieramento di forze conterà 310 fra uomini e donne dell’esercito italiano.