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da Il Piccolo di Trieste del 13 luglio 2007

I senegalesi di Ponterosso: «Il Comune ci caccia, decisione razzista»

Venditori in rivolta dopo che l’amministrazione ha deciso di eliminare a settembre le bancarelle. Rovis: creati nuovi mercati rionali, possono spostarsi

«Fanno di tutto per mandarci via». Se prima avevano cercato una mediazione, ora, alla notizia che a settembre dovranno togliere le loro bancarelle da Piazza Ponterosso, i venditori senegalesi di borse, cinture e magliette, non usano mezzi termini. Usano tutti gli aggettivi negativi imparati nel corso degli anni vissuti in Italia e apostrofano la decisione presa dall’amministrazione comunale come «razzista», frutto di una volontà politica desiderosa non vedere più la gente di colore in quella piazza. «Molta gente, passando vicino alle nostre bancarelle – racconta Cisse – ci dimostra solidarietà. Altri – aggiunge – dicono che inquiniamo l’ambiente».
Non accettano di venir esclusi dall’iniziativa comunale di realizzare in quella piazza un mercato tematico con fiori, frutta, verdura, prodotti ittici proposti dai pescatori di Trieste e altri prodotti agroalimentari. «I metri quadri di suolo pubblico da “affittare” giornalmente nel nuovo mercato tematico – precisa More – saranno 24, con una spesa che si aggirerà intorno ai 30 euro. Per noi, che oggi occupiamo 6 mq a 7,50 euro, sarebbe impossibile da sostenere».
Coalizzati, decisi e pronti a partire con una raccolta di firme, Niang, Sall, More, Cisse, Mamour e Serigne, che hanno espresso la loro posizione anche sul sito dell’associzione di promozione dei diritti alla cittadinanza «Melting Pot», hanno parlato della situazione anche con il presidente dell’Associzione senegalesi. «Mbeng Bara – affermano – è disponibile a parlare con le istituzioni per trovare una soluzione». «L’assessore Bucci – ricordano – prima di diventare assessore, lavorava in una bancarella accanto alla nostra. Vendeva anche lui pelletteria e ci aveva promesso, una volta eletto, che ci avrebbe aiutato. Invece – affermano infuriati – vogliono fare anche di questa piazza una cittadella con i gazebo». «Facciamo un appello alla cittadinanza – aggiunge Sergine – affinchè ci aiuti. Se ci mandano via – continua – saremo costretti a disturbare la gente per strada cercando di vendergli qualche cosa». Nessuno di loro prende nemmeno in considerazione l’idea avanzata dal Comune di spostarsi in uno degli altri mercati cittadini.
«Non è affatto vero che non abbiamo pensato ai loro posti di lavoro – replica l’assessore comunale al commercio, Paolo Rovis – anzi, abbiamo atteso oltre un anno, incrementando i mercati anche a livello rionale e creando nuovi posti in mercati già esistenti proprio per riuscire a garantire, a chi dovrà lasciare quella piazza, una nuova opportunità di lavoro».
«È un diritto e un dovere dell’amministrazione comunale – aggiunge Rovis – fare certe scelte per riqualificare certe zone. E in Piazza Ponterosso, applicando la legge 29 del 2005, abbiamo deciso di realizzare un mercato tematico. Le bancarelle resteranno bancarelle e non diventeranno gazebi». L’assessore precisa anche che la scelta è stata approvata a livello circoscrizionale, consiliare e di giunta. «Da parte mia – conclude Rovis – è sempre stata dimostrata la massima disponibilità, per me il posto di lavoro è sacro, ma la città ha diritto di fare le sue scelte».
Laura Tonero