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da Il Piccolo di Trieste del 21 settembre 2007

Il Comune chiede la chiusura del Cpt

Oggi al vertice sulla sicurezza presente il sottosegretario all’Interno Ettore Rosato

Gradisca. Alle 16 scatta l’ora «x». A quell’ora si aprirà il tanto atteso vertice sulla sicurezza a Gradisca.
Per parlare della situazione venutasi a creare in queste ultime settimane all’interno e all’esterno del Centro di permanenza temporanea di via Udine, accanto alla giunta e ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, a Palazzo Torriani questo pomeriggio ci saranno il sottosegretario agli Interni Ettore Rosato, l’assessore regionale all’immigrazione Roberto Antonaz, il prefetto di Gorizia Roberto de Lorenzo, il questore Claudio Gatti, il presidente della Provincia Enrico Gherghetta, i rappresentanti dei sindacati di polizia e i sindaci dell’Isontino e della Bassa Friulana. L’incontro convocato dopo l’ennesima fuga di clandestini dall’ex caserma Polonio potrebbe essere fondamentale per il futuro del Cpt.
Al termine di un faccia a faccia nel quale hanno discusso di vari argomenti, lunedì mattina il sindaco Franco Tommasini e l’assessore Antonaz hanno assicurato di trovarsi d’accordo sulla necessità di chiudere il centro o, nell’eventualità, di riconvertirlo.
In una lunga nota la segreteria provinciale del Sindacato italiano unitario lavoratori di polizia (Siulp) ha ricordato che l’ampliamento del Cpt in centro di prima accoglienza (Cpa) oltre che a centro d’identificazione (Cid)era un provvedimento già previsto e collegato fin dall’inizio all’istituzione del centro di trattenimento gradiscano. Il Siulp sottolinea che a immpensierire non sono le fughe (considerate «inevitabili»), a preoccupare sono le conseguenze che possono manifestarsi sotto il profilo dell’incolumità fisica sia del personale addetto alal vigilanza, sia degli stessi trattenuti. Il Cpta, scrive il sindacato, «non andava realizzato in questo territorio perché non sussistono le condizioni ambientali, logistiche e di supporto che invece sono presenti in altre località».
Il Siulp è certo che alla fine dell’anno, con la chiusura dei valichi di frontiera con la Slovenia, verrà risolto il problema degli organici di polizia, ma fino ad allora chiede l’invio temporaneo di personale di rinforzo da altri reparti sia per il presidio della struttura di via Udine e sia per il controllo del territorio.
Sempre ieri è intervenuto anche l’Osservatorio Contro il Cpt che ha annunciato per sabato prossimo alle 15 una manifestazione lungo via Udine nella quale i dimostranti tenteranno «di comunicare ai reclusi che la nostra terra non è solo una galera e che fuori c’è qualcuno che vorrebbe conoscerli liberi». Secondo l’Osservatorio «la presenza sempre più fitta e ossessiva di polizia nelle strade alla caccia di migranti sbarcati il giorno prima dalle navi della speranza» risulta a tutti gli effetti una presa in giro.
Per quanto riguarda gli abitanti di Gradisca, in molti si dicono preoccupai per la presenza sul territorio di una struttura «ambigua» e in cui la sicurezza appare sacrificata. In molti rimpiangono la pattuglia fissa all’esterno della porta carraia e ne chiedono il ripristino. Quanto al futuro del Cpt non si sbilanciano poiché come dice una signora «Nessuno di noi conosce ciò che succede dentro».