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Il Consiglio d’Europa contro la politica dei respingimenti

Roma – Il respingimento degli immigrati clandestini verso la Libia “è un’iniziativa molto triste”, che “mina la possibilità per ogni essere umano di fuggire da repressione e violenza, ricorrendo al diritto d’asilo”. Questo il messaggio lanciato dal commissario per i Diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, interpellato da Adnkronos International.
“L’iniziativa italiana mina totalmente il diritto di ogni essere umano di ottenere asilo”, afferma Hammarberg, che aggiunge: “Spero che l’Italia non vada avanti con questa politica”. Insomma, quella trovata dal governo italiano per rispondere all’emergenza sbarchi “non è una buona soluzione”, ha sottolineato ancora Hammarberg dicendosi “totalmente in linea con le posizioni espresse dal Vaticano”.
“Queste persone – ha avvertito Hammarberg contattato telefonicamente nel corso di una sua missione a Madrid – devono avere una chance per ottenere asilo. Ora in Italia tutto questo diventa impossibile”. Il commissario per i diritti umani ha tuttavia spezzato una lancia in favore del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, invitando l’Unione europea a fare di più per sostenere il nostro Paese a rispondere all’emergenza sbarchi. “Credo che il ministro Maroni agisca in questo modo perché a Bruxelles ha trovato soltanto il silenzio dell’Ue” ha detto Hammarberg.

In questo contesto, ha avvertito ancora, “anche l’Unione europea deve essere più responsabile e seria, mettendosi all’ascolto di quei Paesi come l’Italia o Malta che a nome di tutta l’Unione devono affrontare questa sfida”. “Spero davvero che l’Unione europea aiuti maggiormente l’Italia”, ha concluso il commissario.

Intanto sono sorte nuove tensioni fra Malta e Italia dopo la vicenda della Pinar. Le autorità maltesi non hanno dato alla fregata militare italiana Spica il permesso di sbarcare 69 migranti, fra cui 16 donne, salvati in mare alle prime ore di stamane. Lo riferisce il sito del quotidiano Times of Malta, precisando che la nave è attualmente ancorata nelle acque territoriali maltesi, in attesa di ordini.

L’equipaggio della Spica ha tratto in salvo i migranti che si trovavano su un’imbarcazione a 70 miglia da Lampedusa, in acque nelle quali le operazioni di ricerca e soccorso sono di competenza di Malta. La Valletta insiste che i migranti devono essere portati nel porto più vicino, ovvero Lampedusa.

Non si esclude a questo punto un nuovo respingimento dei migranti in Libia.

Adnkronos.com