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Il bonus famiglia – Da 200 a 1000 euro anche per i cittadini stranieri

Esclusi i lavoratori atipici ed i singoli se non pensionati

Il decreto legge n.185 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 novembre 2008 che dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla data di pubblicazione, il Governo ha disposto una serie di tenue misure per far fronte alla crisi.

Sul sito delle Agenzie delle Entrate sono disponibili i moduli

Si tratta di un bonus fiscale che entrerà nella busta paga di febbraio che andrà da 200 a 1.000 euro a seconda dei componenti del nucleo familiare e dei loro redditi.

– euro duecento nei confronti dei soggetti titolari di reddito di pensione ed unici componenti del nucleo familiare, qualora il reddito complessivo non sia superiore ad euro quindicimila;
– euro trecento per il nucleo familiare di due componenti, qualora il reddito complessivo familiare non sia superiore ad euro diciassettemila;
– euro quattrocentocinquanta per il nucleo familiare di tre componenti, qualora il reddito complessivo familiare non sia superiore ad euro diciassettemila;
– euro cinquecento per il nucleo familiare di quattro componenti, qualora il reddito complessivo familiare non sia superiore ad euro ventimila;
– euro seicento per il nucleo familiare di cinque componenti, qualora il reddito complessivo familiare non sia superiore ad euro ventimila;
– euro mille per il nucleo familiare di oltre cinque componenti, qualora il reddito complessivo familiare non sia superiore ad euro ventiduemila;
– euro mille per il nucleo familiare con componenti portatori di handicap per i quali ricorrano le condizioni previste dall’articolo 12, comma 1, del citato testo unico, qualora il reddito complessivo familiare non sia superiore ad euro trentacinquemila.

Potranno richiedere il bonus anche i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti ed iscritti al registro dell’anagrafe.
Il bonus è un contributo fiscale destinato appunto ai contribuenti, pertanto senza distinzione di nazionalità.
Saranno però esclusi i singoli lavoratori atipici e non, ed i titolari di partita iva: un provvedimento che non sembra adeguato alla realtà del mercato del lavoro contemporaneo.