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Il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati e le sue dinamiche

Tesi di laurea di Maria Antonietta Risino, che ringraziamo

Foto: Andrea Panico (Reportage: Anime MAI salve. Migranti in transito e richiedenti asilo a Milano)

Università degli studi Niccolò Cusano – Telematica Roma
Facoltà di Scienze Politiche
Corso di laurea triennale in Scienze politiche e delle relazioni internazionali

Tesi di laurea – Il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati e le sue dinamiche

Relatore: Chiar.mo Prof. Giuseppe Terranova
Laureando/a: Maria Antonietta Risino

Anno accademico 2015/2016

Introduzione

Prendete un bambino che non sa quando è nato. Immaginate che abbia un sorriso gentile e malinconico e una nutrita dose di ironia, e che intorno ai dieci anni cominci un viaggio verso qualcosa che non conosce, alla ricerca di un posto qualunque in cui crescere. Mettiamo che questo bambino sia nato nella provincia di Ghazni, nel Sud-est dell’Afghanistan, che appartenga all’etnia hazara, quella dai tratti mongolici, perseguitata da pashtun e talebani, e che il suo viaggio lo porti ad attraversare, oltre alla propria nazione, il Pakistan, l’Iran, la Turchia e la Grecia, per trovare, dopo cinque anni spesi in strada tra lavori improbabili, speranze impreviste e momenti drammatici, una casa e una famiglia in Italia.”
Geda Fabio, Nel mare ci sono i coccodrilli.

Storia vera di Enaiatollah Akbar

Quotidianamente si tratta il fenomeno della migrazione facendo riferimento a uno stato di emergenza, ma di fatto è una prassi consolidata nei secoli che abbraccia indistintamente nazionalità e motivazioni diverse (politiche, religiose, economiche), eludendo dunque l’elemento dell’imprevedibilità e connotandosi piuttosto come un fenomeno permanente nella storia dell’umanità, seppur si registrano aumenti non indifferenti dei flussi migratori, legati al particolare momento storico.

Data l’attualità del tema, ho scelto di concentrarmi sul fenomeno dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA). Riprendendo la definizione utilizzata dall’articolo 2 della Direttiva Europea 2001/55EC 1, si intendono “minori stranieri non accompagnati i cittadini di Paesi terzi o gli apolidi di età inferiore ai diciotto anni che entrano nel territorio degli Stati membri senza essere accompagnati da una persona adulta responsabile per essi in base alla legge o agli usi, finché non ne assuma effettivamente la custodia una persona per essi responsabile, ovvero i minori che sono lasciati senza accompagnamento una volta entrati nel territorio degli Stati membri”.

La presenza dei minori stranieri non accompagnati sul nostro territorio nazionale ha preso consistenza a partire dagli anni Novanta con l’aumento degli sbarchi provenienti dall’Albania, con le fughe dai Balcani e più in generale dall’Europa dell’Est, ma recentemente, ha registrato un notevole aumento a causa della ripresa delle guerre locali e delle persecuzioni in Africa, Asia, Medio Oriente e dell’attuale crisi economica e alimentare 2.
E’ sicuramente possibile affermare che tale fenomeno non è nuovo ma sta assumendo dimensioni e caratteristiche importanti, è una parte integrante della migrazione strutturale che sta modificando il capitale umano dell’Italia e dell’Europa.

Ad oggi l’Italia è infatti uno dei Paesi, fra gli Stati Membri dell’UE, che ricevono ed accolgono il maggiore numero di minori stranieri non accompagnati 3. Con la Primavera Araba del 2012 e con la strage di Lampedusa dell’ottobre 2013, ci troviamo nel pieno di una crisi umanitaria e il flusso di migranti verso l’Europa che attraversa il Mediterraneo (in corso da oltre 20 anni) è diventato centrale nei discorsi politici, nazionali e non. Nello specifico l’aumento del numero di minori stranieri non accompagnati che arrivano nelle coste italiane ha indotto a pianificare delle misure emergenziali con l’obbiettivo di individuare interventi idonei ed efficaci volti a garantire il diritto alla protezione internazionale, di una categoria così vulnerabile quale è quella dei minori soli. Viaggiatori, spesso non per scelta, che si trovano all’improvviso ad attraversare diversi Paesi del mondo senza alcuna preparazione al distacco. Il passaggio del mare, infatti è solo l’ultima tragica tappa di un percorso lungo e difficile, giovani alla mercé di spietate mafie transnazionali che non distinguono il guadagno da una vita umana, rendendoli vittime di violenze, carcerazioni, lavori forzati e vessazioni di ogni tipo.

I minori stranieri non accompagnati costituiscono una parte sempre più importante dei movimenti migratori e con molta probabilità il flusso verso l’Europa non sembra volgere al termine: le rotte sono consolidate, le reti di trafficanti troppo potenti e la domanda troppo alta 4.

Ad oggi, il complesso clima politico europeo versa in condizioni di fatto discutibili: mancanza di informazioni veritiere e di efficaci sistemi di accoglienza; propensione dopo i fatti di Parigi 5 e di Bruxelles 6 ad accostare la figura dell’immigrato a quella del terrorista; distinzione, senza alcuna base giuridica, tra rifugiati e migranti economici; e per finire il continuo innalzamento delle barriere fisiche, con fili spinati, muri e cordoni di militari. Situazione che ha gettato nell’incertezza più totale i minori rifugiati circa il loro futuro, un’incertezza che è il frutto di norme, assai spesso lacunose e/o contraddittorie.

Il presente elaborato mira a dare una visione approfondita della condizione dei minori stranieri non accompagnati, che va dall’analisi del quadro giuridico e degli istituti preposti al riconoscimento della protezione internazionale, alla denuncia di carenze nel sistema di accoglienza italiano, per poi presentare l’aspetto inquietante di una parte dei minori stranieri non accompagnati vittima di tratta.

Nel primo capitolo viene illustrata la condizione giuridica del fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, le direttive internazionali e nazionali, le Convenzioni e gli Accordi espressi in materia, per poi concentrarsi sul sistema dell’accoglienza e dell’istituto del rimpatrio assistito. Nel secondo capitolo verrà denunciata la precarietà dei sistemi di accoglienza, cui seguono inevitabili disagi circa l’inclusione sociale, e la questione degli irreperibili, cioè minori soli scomparsi nel nulla. Quanto al terzo capitolo, l’attenzione si concentrerà sul concetto di sfruttamento che riguarda un numero consistente di minori stranieri non accompagnati, inevitabilmente connesso a quello di tratta di esseri umani, questione alquanto complessa, che sembra passare inosservata dal momento che la condizione di “irreperibilità” li espone al rischio di rimanere nelle mani dei loro aguzzini per sempre.

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  1. Decreto Legislativo 7 aprile 2003, n. 85, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 93 del 22 aprile 2003. Attuazione della direttiva 2001/55/CE relativa alla concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati ed alla cooperazione in ambito comunitario.
  2. Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, (2015), “Minori stranieri non accompagnati, Approfondimento” Internet: http://www.minori.it/sites/default/files/minori_stranieri_non_accompagnati.pdf,
    (consultato in data 17 dicembre 2015)
  3. Idem
  4. R. Rorandelli, (2016), Come gestire l crisi dei migranti”, Internazionale, 12 febbraio 2016, n.1440, pag. 20.
  5. 13 novembre 2015, Parigi, attacchi terroristici pianificati dall’ISIS, che hanno provocato moltissimi morti e feriti. Gli attentati sono avvenuti a distanza ravvicinata in diverse zone della capitale francese: lo Stade de France, alcune strade e ristoranti della zona a Nord-Est di Parigi e il Bataclan. Si è accertato che il numero delle vittime è di 130, mentre i feriti sono stati più di 350.
  6. 22 marzo 2016, Bruxelles, tre esplosioni di natura terroristica. Due all’aeroporto di Zaventem, una alla stazione metropolitana di Maalbeek. Attentati rivendicati la stessa sera dall’autoproclamato Stato Islamico. Vittime accertate 31, feriti circa 250.