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da Il Messaggero del Veneto del 20 febbraio 2003

Il prefetto D’ Ascenzo vuole un CPT a Gradisca

GRADISCA (Gorizia) La notizia rimbalza direttamente dal Viminale per bocca del prefetto D’Ascenzo che ieri ha parlato della necessità di accogliere comunque gli immigrati in modo umano: in questo senso va la prevista realizzazione di nuovi centri di permanenza temporanea.

Il prefetto Anna Maria D’Ascenzo: la gente deve capire che realizzare strutture di permanenza temporanea è indispensabile

«Centro per immigrati a Gradisca»

Il Viminale cerca anche altri siti. Il sindaco Fabris: non ne so nulla

GRADISCA. La cittadina della Fortezza torna alla ribalta sul fronte della realizzazione di nuovi centri di permanenza temporanea e di identificazione per immigrati.

La notizia rimbalza direttamente dal Viminale per bocca del prefetto Anna Maria D’Ascenzo, capo dipartimento immigrazione del ministero degli interni, che ieri, a proposito dell’assistenza degli immigrati che giungono in Italia, ha parlato della necessità di accoglierli, comunque, «in modo umano: in questo senso va la prevista realizzazione di nuovi centri di permanenza temporanea e di identificazione (rispettivamente 9 e 5).

Sono in via di realizzazione a Gradisca d’Isonzo, a Bari, a Trapani, a Crotone e poi stiamo guardando a diversi altri siti altrove, ma preferisco non dare l’elenco per non instaurare timore nella gente» prima che la decisione sia presa. Questo perchè, ha affermato, fare accettare la realizzazione di queste strutture è ancora «un grosso problema».

In proposito, il prefetto D’Ascenzo ha invitato i cittadini a essere «apertì verso gli stranieri che giungono in Italia: nel nostro Paese gli immigrati li avremo sempre e la gente deve capire che come in ogni provincia c’è un carcere, un tribunale, una prefettura, una questura, ci dovrà essere anche un centro di permanenza temporanea. Il mondo sta cambiando e questo ce lo dobbiamo tutti mettere in testa. Il fenomeno dell’immigrazione esiste e quando gli immigrati sono arrivati sul territorio dobbiamo trattarli bene, sicuramente in modo umano».

Il Comune di Gradisca aveva a suo tempo manifestato la disponibilità a ospitare – si era parlato della caserma dismessa “Ugo Polonio”, nella foto – un centro di prima accoglienza, ma l’ipotesi era in seguito sfumata per la mancanza di tale necessità nella zona.

«Cado dalle nuvole – ha commentato il sindaco di Gradisca, Gianni Fabris, interpellato nel bel mezzo di una riunione di giunta –. Il Viminale non ci ha comunicato alcunchè e il fatto che si parli di una simile eventualità senza che ne fossero a conoscenza i rappresentanti della comunità gradiscana mi sembra quantomeno scorretto e inopportuno».

«Una cosa, poi, è un centro di prima accoglienza, un’altra un centro di permanenza temporanea e di identificazione, una qualcosa di più simile a un carcere che a una struttura volta a ospitare qualcuno – rileva Fabris –. Nel caso che questa prospettiva si faccia concreta, la giunta e il consiglio comunale adotteranno tutte le iniziative per opporsi a una simile evenienza. E inviteremo in consiglio la cittadinanza per esporre un problema che ci riguarda tutti». (m.f.)