Gradisca. Rimane alto il livello di attenzione all’interno del Cpt perchè, nonostante un’apparente calma, permane un stato di tensione. Lo conferma il questore, Claudio Gatti, a 5 giorni dalla fuga dalla struttura di 13 clandestini egiziani e palestinesi, 9 dei quali sono stati già rintracciati.
«La tensione tra gli immigrati continua a serpeggiare – ha spiegato il dottor Gatti – e il problema è rappresentato soprattutto dal gruppo degli egiziani, il più inquieto e numeroso tanto che gli immigrati di altre nazionalità presenti nella struttura sono piuttosto infastiditi dal loro atteggiamento».
Il questore ha aggiunto che «tutto ciò che possiamo fare è colloquiare con gli egiziani, esprimendo messaggi rassicuranti e scoraggiarli dal compiere azioni inconsulte perchè si tratta di persone molto umorali».
Preoccupa ancora l’insufficienza numerica dell’organico delle forze dell’ordine che presidiano il Cpt. «La situazione purtroppo è quella che è e per quanto ci riguarda – ha affermato Gatti – abbiamo provveduto a segnalare al Ministero le nostre esigenze soprattutto a fronte di eventi come queste fughe. Serve un adeguamento delle risorse umane nel Cpt ma sappiamo che in Italia ci sono tante emergenze. È difficile dire quando potranno essere a disposizione nuove risorse per la struttura di Gradisca».
E sul Cpt ci sono posizioni convergenti tra il sindaco di Gradisca Franco Tommasini e l’assessore regionale Roberto Antonaz . Si tratta di una struttura che va chiusa – hanno detto nel corso di un incontro svoltosi ieri – o quantomeno di una sua riconversione. Nel corso del faccia a faccia di un’ora e mezzo, tra le altre cose, è stato messo a punto un piano di lavoro in vista della riunione plenaria di venerdì pomeriggio sul tema della sicurezza.
da Il Piccolo di Trieste del 19 settembre 2007
Il questore: «Sempre tensione al Cpt»
Il sindaco Tommasini e Antonaz concordi nel chiedere che il centro venga chiuso o riconvertito
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