Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Il requisito della “conoscenza della lingua e cultura italiane” (1 parte)

Leggo nella proposta di legge (di iniziativa del deputato Realacci) “ Modifiche alla legge 5 febbraio 1992 n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”, presentata in data 28 aprile 2006, che “ tra i requisiti è essenziale la richiesta di una conoscenza adeguata della lingua e della cultura italiane, che costituisce un indice significativo della qualità della presenza dello straniero nel Paese e della sua effettiva volontà di progettare il proprio futuro come cittadino….”.
Altresì è richiesto che lo straniero, tra gli altri, sia stato regolarmente residente nel territorio della Repubblica in forma continua e abituale da almeno sei anni.

Tra le notizie Ansa del 15 giugno 2006, si legge:
Bisogna sollecitare gli immigrati ad imparare la lingua dei paesi che li ospitano ed a condividerne i valori“. Lo ha detto il cancelliere austriaco Wolfang Schuessel, presidente di turno della UE, riferendo questa sera sui lavori della prima giornata del vertice dei capi di stato e di governo che si è occupato anche del problema dell’ immigrazione e dell’ integrazione…..
Da tanto premesso si evince che, nelle aspettative, tra i requisiti per ottenere la cittadinanza italiana per naturalizzazione, vi sarà anche quello di “una adeguata conoscenza della lingua e cultura italiane “.
Poiché è prevedibile, altresì, che la residenza legale in Italia richiesta passi dagli attuali 10 anni ad un periodo inferiore ( poniamo sei anni ), ne seguirà che gli aventi diritto all’ ottenimento della cittadinanza italiana per naturalizzazione aumenteranno di un numero cospicuo.

Il requisito della conoscenza della lingua e cultura italiane.

Il requisito della conoscenza della lingua e cultura italiane per l’ ottenimento della cittadinanza è stato introdotto per la prima volta con la legge 8 marzo 2006 n. 124 “ Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, concernente il riconoscimento della cittadinanza italiana ai connazionali dell’ Istria, di Fiume e della Dalmazia e ai loro discendenti “ ( G.U. n. 73 del 28 marzo 2006 ) che, tra gli altri, ha inserito nella legge sulla cittadinanza 5 febbraio 1992, n. 91, gli artt. 17-bis; 17-ter secondo cui:

art.17-bis
1 – Il diritto alla cittadinanza italiana è riconosciuto:
a) Ai soggetti che sono stati cittadini italiani, già residenti nei territori facenti parte dello Stato italiano successivamente ceduti alla Repubblica jugoslava in forza del trattato di pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947
b) Alle persone di lingua e cultura italiane che siano figli o discendenti in linea retta dei soggetti di cui alla lettera a).

2 – Al fine di attestare la sussistenza dei requisiti di cui alla lettera b) del comma 1 dell’ art. 17-bis, all’ istanza deve essere comunque allegata la seguente documentazione:

c) la documentazione atta a dimostrare il requisito della lingua e della cultura italiane dell’ istante

Con circolare n. K.60.1 del 22 maggio 2006 il Ministero dell’ Interno ha precisato, in sostanza, che per comprovare la sussistenza del requisito “ di lingua e cultura italiane , occorre presentare… la attestazione rilasciata da eventuali Associazioni o Comunità di italiani, presenti sul territorio estero di residenza dalla quale risulti la conoscenza, da parte del richiedente, della lingua e cultura italiane; ….ogni altra utile documentazione idonea a comprovare la conoscenza della lingua e cultura italiane“.

Come ben si vede, la normativa attuale sulla cittadinanza, con riferimento alla “conoscenza della lingua e cultura italiane“, non contempla il gruppo nuovo, rappresentato dalla stragrande maggioranza degli stranieri residenti nella Repubblica, che mai hanno avuto un collegamento storico/culturale/linguistico con l’ Italia.

La mia proposta

Allo scopo di preparare già da oggi la ingente quantità di stranieri che chiederanno la cittadinanza italiana per naturalizzazione, e che quindi dovranno soddisfare il requisito della “conoscenza della lingua e cultura italiane“, occorre che i proponenti della modifica della legge sulla cittadinanza attualmente in vigore, indichino già nella proposta di legge:
. il contenuto concreto delle conoscenze grammaticali e lessicali della lingua italiana
. il contenuto concreto delle conoscenze storiche/costituzionali/etiche/giuridiche che identificano la “cultura italiana
. quali sono gli enti che accerteranno il soddisfacimento di tale requisito nonché le modalità da seguire.