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dal Messaggero Veneto del 11 settembre 2007

Il sindacato di polizia Sap: imminente l’istituzione al Cpt di un Centro d’identificazione

Gradisca. Nuovo allarme: sollecitati rinforzi e «una forza di pronto impiego adeguata»

Sarebbe dunque, secondo la segreteria provinciale del Sap, imminente l’apertura del Centro d’identificazione (Cid), struttura che può contare su una capienza (stando al progetto) di circa 150 posti e attualmente in fase di ultimazione sempre all’interno dell’ex caserma “Ugo Polonio” di via Udine, ma in un’area distinta e indipendente dal Cpta. Cid che porterà nuove problematiche, come anticipa il Sap.
«Il centro in questione non prevede un trattenimento coattivo degli stranieri, ma unicamente una loro condizione particolare, quella, cioè, connessa alla presentazione di una domanda di asilo politico consegnata dallo stesso straniero fermato per aver eluso o tentato di eludere il controllo di frontiera o subito dopo il suo ingresso o, comunque, in condizioni di soggiorno irregolare. Il Cid sarebbe quindi un posto dove, ai sensi del decreto del presidente della repubblica 303/2004, potranno essere ospitati gli immigrati in attesa che la commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato politico, una delle sette operative in tutta Italia ha sede proprio a Gorizia (unica del Norditalia assieme a quella di Milano, ndr), vagli la sua concessione o meno».
Un centro, in definitiva, con una tipologia operativa particolare e ben distinta da quella sia del Cpt sia del Cpa già presenti in via Udine e, soprattutto, capace potenzialmente di aumentare in maniera esponenziale il numero d’immigrati sul territorio gradiscano e isontino, evidenziando nel contempo anche le problematiche inevitabilmente originate dalla “convivenza”, a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, di tre centri tipologicamente diversi.
«Un centro per il trattenimento coattivo, con una parte adibita ad accoglienza e adiacente un “ostello” come foresteria a titolo gratuito gestito dallo Stato: questo è lo scenario che si prospetta per Gradisca. Ormai tutti ben sappiamo che gli ospiti del Centro di permanenza temporanea sono per la maggioranza soggetti che hanno già avuto a che fare con la giustizia, ma in questo caso la garanzia per la popolazione è data proprio dal loro trattenimento coattivo. Gli ospiti del centro d’identificazione saranno liberi di frequentare la città. È per questo che il Sap chiede che le forze di polizia devono essere adeguate in relazione alle nuove ed evidenti necessità, dovute sia al potenziamento del Cpt sia all’apertura del Cpta sia, ovviamente, all’ormai imminente entrata in funzione del Centro d’identificazione».
Una richiesta accompagnata dall’esigenza di fare spegnere l’allarme immigrazione sul territorio isontino. «Dev’essere adeguato il dispositivo di vigilanza, prevedendo una forza di pronto impiego adeguata, e dev’essere potenziato anche il controllo del territorio a Gradisca. Solo imboccando queste due direzioni l’immigrazione in questa provincia può diventare un fenomeno gestibile non sempre sotto emergenza come succede oggi, con l’emergenza degli sbarchi di clandestini nelle isole e nel Sud gestita a quasi duemila chilometri di distanza».
Marco Ceci