Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da La Sicilia on line del 12 febbraio 2004

Il sogno degli immigrati nella «Frontiera Italia» di Pietro Scaglione

Storie di immigrati, storie di persone dignitose che sognano un futuro migliore e che fuggono da guerre, dittature o povertà. Il volume «Frontiera Italia» – scritto dai giornalisti Stefano Galieni e Antonella Patete e pubblicato dalla casa editrice «Città aperte» – racconta, con passione e con impegno civile, la vita, le aspirazioni, i sogni, i “diritti negati” degli immigrati sbarcati in Italia.
Il libro sarà presentato oggi pomeriggio (alle ore 18), nei locali del centro sociale auto-gestito Laboratorio Zeta di Palermo, in via Arrigo Boito 7.
All’incontro – promosso dall’associazione CISS (Cooperazione Internazionale Sud Sud) e moderato da Alfonso Di Stefano (esponente dell’organizzazione non governativa) – parteciperanno, tra gli altri, Valeria Bertolino (rappresentante del “Coordinamento per la Pace”) e Giulio Azzarello (esponente del movimento «Azad», nonché autore del foto-foglio dedicato al compianto leader pacifista Dino Frisullo).

Nell’ambito della manifestazione, sarà proiettato un video sul Kurdistan (accompagnato da una mostra fotografica) e sarà discussa la partecipazione alla Carovana per la Pace in Medio Oriente (in programma per il 20 marzo, primo anniversario della Guerra in Iraq).
Il CISS, il Laboratorio Zeta e le altre associazioni sono impegnate nella tutela dei diritti degli immigrati e dei rifugiati, per la costruzione di una società più equa e solidale.
«Gli immigrati devono essere rispettati come persone umane. E’ assurdo che in una città importante come Palermo non esista una struttura pubblica di accoglienza e di assistenza», denuncia Sergio Cipolla, presidente del CISS. «La nostra organizzazione sostiene anche la costruzione di una rete tra tutte le realtà che difendono i diritti umani e il diritto di cittadinanza degli immigrati.
Noi siciliani, reduci dal dramma storico dell’emigrazione, abbiamo il dovere di aiutare i nostri fratelli provenienti dai tanti Sud del mondo. In ogni caso, libri come Frontiera Italia sono necessari per cancellare assurdi stereotipi e per contrastare ogni forma di razzismo e di intolleranza».
Secondo Alfonso Di Stefano, «il volume Frontiera Italia è un raro esempio letterario dalla parte dei migranti.
Si tratta di un brillante racconto che rende note le storie di un’umanità i cui diritti sono già negati a partire dai cinque confini italiani: Ventimiglia, Gorizia, Lecce, Crotone e Trapani. Sosteniamo, quindi, la campagna di denuncia nei confronti delle violazioni dei diritti umani in vari Centri di Permanenza Temporanea».