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Il testo della circolare del Capo della Polizia del 30 dicembre 2016

Attività di rintraccio dei cittadini stranieri irregolari sul territorio nazionale ai fini del rimpatrio

Nell’ambito delle strategie di contrasto all’immigrazione illegale, oltre al sistema di controlli alle frontiere, riveste un ruolo altrettanto importante il dispositivo volto al controllo ed all’allontanamento degli stranieri irregolari.

È ben noto infatti come tale attività di controllo consenta spesso di intercettare fenomeni di sfruttamento e di inquinamento dell’economia del territorio collegati a forme di criminalità organizzata di livello nazionale o transnazionale. Né va sottaciuto l’apporto che il cennato dispositivo è in grado di dispiegare nell’azione di prevenzione e contrasto nell’attuale contesto di crisi a fronte di una crescente pressione migratoria e di uno scenario internazionale connotato da instabilità e da minacce che impongono di profondere massimo impegno nelle attività volte ad mantenere il territorio “sotto controllo”.

Del resto, la politica di rimpatrio per gli stranieri in posizione irregolare rappresenta altresì una priorità nel contesto dell’Unione europea e trova particolare riscontro oltre che nelle disposizioni obbligatorie dei trattati istitutivi (in particolare, gli art. 77-80 del TFUE), anche in numerosi atti di indirizzo politico e strategico tra i quali si segnalano le recenti raccomandazioni denominate “Agende europee” in materia di sicurezza e sulla migrazione (adottate a Strasburgo e a Bruxelles il 28 aprile e il 13 maggio 2015).

Per le ragioni sopra esposte, appare necessario conferire massimo impulso all’attività di rintraccio dei cittadini dei Paesi terzi in posizione irregolare, in particolare attraverso una specifica attività di controllo delle diverse Forze di polizia. Sarà necessario, a tal fine, fornire loro specifiche indicazioni affinché, in caso di rintraccio di detti stranieri, assumano diretti contatti con gli Uffici Immigrazione delle Questure territorialmente competenti cui spetta l’avvio delle procedure per l’adozione dei provvedimenti di espulsione, in conformità con quanto stabilito dagli articoli 13 e ss. del Decreto Legislativo del 25 luglio 1998, n. 286.

In relazione all’esigenza descritta, si ritiene auspicabile procedere ad una preventiva pianificazione dei servizi specificamente mirati al rintraccio degli stranieri in posizione irregolare al fine di ottimizzare le risorse disponibili nel più ampio contesto delle esigenze operative a livello territoriale.

Una tale valutazione potrà essere svolta in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica attraverso l’attivazione di piani straordinari di controllo del territorio volti non solo al contrasto dell’immigrazione irregolare ma anche allo sfruttamento della manodopera e alle varie forme di criminalità che attingono dal circuito della clandestinità.

In detto contesto potrà, peraltro, essere meglio definito il concorso delle diverse Forze dì polizia in attuazione di piani di controllo congiunto che vedano l’eventuale contributo operativo dei Colpi delle polizie locali. Se necessario potranno essere richiesti anche rinforzi, anche di unità specialistiche, in conformità con le precedenti direttive nazionali impartite (si richiama, in particolare, la nota n. 558/A.7230.0/212379 di questo Ufficio del 22 giugno 2011).

La Direzione Centrale per l’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere curerà il necessario raccordo con gli Uffici immigrazione delle Questure per una pianificazione più specifica di tale attività di controllo straordinaria della presenza straniera in territorio nazionale, con riguardo, in particolare, all’assegnazione dei posti nei Centri di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.).

Analogo raccordo, per i profili di rispettiva competenza, avranno cura di assicurare gli Uffici dipartimentali interessati al fine di consentire alle iniziative assunte a livello territoriale di dispiegare piena efficacia tenuto anche conto della complessità e articolazione del dispositivo che, anche in ragione dell’eventuale numero degli stranieri irregolari rintracciati, può rivelarsi complesso e delicato sotto il profilo organizzativo e per i conseguenti riflessi sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Si confida nella consueta fattiva collaborazione.

Il Capo della polizia
Direttore generale della pubblica sicurezza
Gabrielli