Roma – Il Viminale si appresta ad affrontare una nuova emergenza. Il rinnovo di centinaia di migliaia di permessi di soggiorno agli immigrati, che la legge ”Bossi-Fini”, ha anticipato da due anni a uno. Si tratta di una procedura molto più complessa del rilevamento delle impronte digitali – altro adempimento stabilito dalla nuova legge sull’immigrazione – che già affolla di extracomunitari le Questure. E le prefetture non sembrano attrezzate a far fronte a una simile mole di lavoro.
Il prefetto Anna Maria D’Ascenzo, responsabile del Dipartimento sulle libertà civili e l’immigrazione, appena intervenuta a un convegno organizzato dalle Relazioni internazionali della Sapienza, sulla mobilità dei ricercatori dei Paesi terzi(nell’occasione è stato presentato un portale internet), preferisce affrontare un problema alla volta. «Siamo al 95% delle regolarizzazioni – dice – Le ultime pratiche riguardano Roma e Milano, dove era stato presentato il maggior numero delle domande, e i casi in cui esistono degli accertamenti giudiziari. Praticamente il gran lavoro di smaltimento delle richieste di colf, badanti e operai di regolarizzazione e di relativo rilascio del permesso di soggiorno è concluso».
E il rinnovo dei permessi per gli extracomunitari che già lavorano regolarmente in Italia? «Per questo adempimento – risponde il prefetto – sicuramente non potremo utilizzare i 1250 lavoratori interinali assunti per le regolarizzazioni. Il loro contratto scade a dicembre. L’amministrazione dovrà ricorrere ad altre risorse che con la nuova Finanziaria sono piuttosto ridotte».
da Il Messaggero del 6 dicembre 2003
Immigrati – Permessi di soggiorno, nuova valanga di domande
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