Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da La Stampa del 4 agosto 2006

Immigrati: ecco cosa prevede il ddl sulla cittadinanza

ROMA. Dimezzare i tempi – da 10 a 5 anni – per richiedere la cittadinanza italiana, affermare lo «ius soli» per i figli di stranieri, verificando, anche per chi sposa un italiano, che abbia già una reale integrazione nella nostra cultura prima di diventare cittadino del nostro Paese.

Sono alcuni dei punti salienti del provvedimento sulla cittadinanza approvato oggi in Consiglio dei ministri.

In base al ddl, che ora dovrà affrontare l’iter parlamentare, possono essere cittadini italiani i bambini nati nel nostro Paese da genitori stranieri, «di cui – ha spiegato il ministro dell’Interno Giuliano Amato – almeno uno residente legalmente in Italia senza interruzioni da 5 anni». Una volta raggiunta la maggiore età, però, essi potranno scegliere per quale cittadinanza optare, perchè questa, ha rilevato il ministro, «è un diritto, non un obbligo». Inoltre, il ddl prevede lo «ius domicilii» che si affianca allo «ius soli» per chi non è nato in Italia ma si trova a vivere nel nostro Paese gli anni decisivi della formazione della sua personalità. I fatti posti a fondamento di questo diritto (sempre sulla base dell’inderogabile presupposto che uno dei genitori risieda in Italia da 5 anni) sono sia la durata della vita in Italia per un congruo periodo, sempre determinato in 5 anni, sia la qualità della vita trascorsa, contrassegnata dalla partecipazione alla scuola alla fromazione professionale o dallo svolgimento di una attività lavorativa.

Termini più rigorosi, invece, per l’acquisto della cittadinanza «iure matrimoni», per contrastare i cosiddetti «matrimoni di comodo», che potrà avvenire dopo 2 anni dalle nozze (3 se il matrimonio si è celebrato all’estero).

«In tutti i casi – ha detto Amato – tranne che per i bambini, ci sarà la verifica reale dell’integrazione linguistica e sociale dello straniero nel nostro territorio, anche per chi sposa un italiano». Potrebbe anche essere istituita una cerimonia di conferimento di cittadinanza, con annesso giuramento.