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da L'Arena del 14 febbraio 2004

«Immigrati, evitate code inutili» di Ferruccio Pinotti

Appello della direzione del lavoro: non è una sanatoria, sono solo 401 posti

«Non si tratta di una regolarizzazione. E non è per tutti». Con queste parole, la direzione provinciale del lavoro, guidata dal dottor Giuseppe Paolo Festa, comunica che le richieste di ingresso di cittadini stranieri extracomunitari sono sottoposte a precise restrizioni. Non sono quindi per tutti. Come è noto, la «quota» prevista per la provincia di Verona è di 401 persone (altri 24 se li è riservati la Regione). Le richieste di autorizzazione al lavoro, che saranno accettate a partire dal 17 febbraio, riguardano inoltre alcune precise categorie.
«Le domande dovranno essere presentate esclusivamente dai datori di lavoro o da soggetti legittimati ai sensi della legge 12/79 e delle succcessive integrazioni», spiega la Direzione del lavoro.

Chi presenta la domanda deve a sua volta essere in possesso di regolare permesso di soggiorno. «Alle persone in coda, oltre al documento di identità, verrà chiesto di esibire l’originale del permesso di soggiorno», precisa l’ufficio.
«Le richieste dovranno essere complete di tutta la documentazione prescritta. Non potranno essere accettate domande incomplete».
Potranno essere delegati alla presentazione delle domande esclusivamente alcune figure: «i dipendenti della ditta, che devono dimostrarlo con una copia della busta paga alla mano. Nel caso di domestici da assumere, possono presentare domanda i familiari fino al terzo grado, anche qui identificabili con idonea documentazione»
Il reddito minimo che la famiglia deve dimostrare per l’assunzione di un collaboratore domestico è di 48.547 euro per l’assunzione a tempo pieno, di 42.349 euro per l’assunzione part-time.
«Non saranno accettate le domande spedite prima del 17 febbraio».
Quanto al problema delle code attese, il sindaco Zanotto interviene in soccorso dell’ufficio del lavoro. «È imperativo scongiurare rischi di violenze all’Ufficio provinciale del lavoro». afferma Zanotto.
«È previsto l’arrivo di migliaia di persone, che hanno l’obiettivo di rientrare tra i circa 425 lavoratori ammessi per Verona dalle quote della legge Bossi-Fini. Se i posti verranno assegnati per ordine d’arrivo, non solo ci troveremo di fronte a una calca umana davanti ai cancelli dell’Ufficio provinciale del lavoro fin dalla notte precedente, ma ci sono le premesse per sviluppi drammatici della situazione».

«Pertanto», dice il sindaco, «ho inviato una lettera al direttore dell’Ufficio provinciale del lavoro, Giuseppe Paolo Festa, chiedendogli di attivarsi presso il Ministero tramite il nostro prefetto, Francesco Giovannucci, che è informato dell’iniziativa, affinché venga autorizzata un’estrazione a sorte dei 425 posti disponibili. Ciò, naturalmente, con l’obiettivo di evitare drammatiche tensioni tra questi cittadini nella disperata rincorsa a un permesso di lavoro. Credo che sia mio dovere, non solo come primo cittadino, ma come uomo, fare tutto il possibile per scongiurare drammatiche conseguenze».
Quanto alla lotteria, il dottor Festa replica però che non è possibile, in quanto la legge non la prevede. Festa spiega che il sindaco ha messo a disposizione il palazzetto dello sport. «Anche dal presidente della fiera Luigi Castelletti è venuta un’offerta di spazi, ma a pagamento: 3.500 euro», precisa il dottor Festa.

Sulla questione delle code, interviene anche Antonio Consolati, responsabile del sindacato Ugl: «Avendo verificato che il giorno 10 si è creata in alcuni momenti una situazione di forte tensione, riteniamo debbano essere previste tre corsie di smistamento dei flussi: una per l’ingresso, una per l’uscita ed una terza per l’attività ordinaria di rapporto con la Direzione del lavoro. Il giorno 10 ciò non era stato previsto».

«E’ necessario conoscere l’orario di inizio dell’incolonnamento ma soprattutto, nel caso in cui iniziasse l’occupazione delle strade adiacenti nelle ore notturne dei giorni precedenti, in quale maniera si eviteranno gli scontri per accaparrarsi le prime posizioni», prosegue Consolati.

«La sicurezza dei cittadini deve essere contemperata con atteggiamenti da parte delle forze dell’ordine improntati al massimo rispetto della dignità di coloro che saranno legittimamente in coda. Sarà infine necessario invitare le aziende della nostra Provincia, prima di richiedere nuovi ingressi, ad attingere dalle liste dei Centri per l’Impiego dove “parcheggiano” centinaia di lavoratori extracomunitari, in regola con il permesso di soggiorno, in cerca di occupazione», conclude Consolati.