Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

dal Messaggero Veneto del 27 novembre 2007

Immigrati, il centro di identificazione sarà ultimato entro la fine di gennaio

Gradisca. «L’Italia, assieme a Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Polonia, Lussemburgo e Cipro, non applica nel modo dovuto le nuove norme europee sul diritto di asilo degli immigrati nei Centri di permanenza temporanea e accoglienza». Lo rileva la Commissione europea in un rapporto sull’applicazione delle norme comunitarie pubblicato ieri.
Immediata la precisazione del vice-presidente della Commissione europea e commissario responsabile Ue per giustizia, libertà e sicurezza, Franco Frattini, che ha precisato come sia sua intenzione «proporre alcune modifiche alle direttive che limitino il margine di discrezionalità concesso per quanto riguarda il livello e la forma delle condizioni materiali di accoglienza, l’accesso al lavoro, l’assistenza sanitaria, il diritto alla libera circolazione e l’individuazione e l’assistenza delle persone vulnerabili».
Una necessità di adeguamento agli standard europei sul diritto d’accoglienza e di asilo che interesserà inevitabilmente anche il Cpta di Gradisca, dove attualmente sono 110 gli immigrati ospitati nella sezione adibita a centro di accoglienza (contro i 42 del Cpt). Presenza ridotta ai minimi termini, quella nella sezione Cpt, che continua a coincidere con un clima apparentemente tranquillo all’interno della struttura.
Confermata da fonti romane, intanto, la scadenza ministeriale di fine gennaio per la consegna del nuovo Centro di identificazione (Cid), la nuova struttura (con una capienza di circa 150 posti) attualmente in fase di completamento sempre all’interno dell’ex caserma Ugo Polonio, ma in un’area distinta dal Cpta.
Nuova struttura che sarà anch’essa data in affidamento a un soggetto “esterno”, anche se al momento non è dato sapere se la sua gestione sarà considerata una semplice “estensione” per l’ente gestore del Cpta o se richiederà un’ulteriore gara d’appalto come quella recentemente indetta dalla Prefettura (con l’invito a dieci soggetti ritenuti “idonei”) per il Centro di permanenza temporanea e accoglienza, dove la convenzione con la cooperativa Minerva scadrà il 15 dicembre.
(ma.c.)