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da Il Corriere della Sera del 21 aprile 2004

Immigrati, la Consulta frena sulle espulsioni

Si lamenta, tra l'altro, una limitazione delle libertà personali

La Corte Costituzionale si avvia a dichiarare illegittima l’espulsione amministrativa dell’immigrato con accompagnamento coattivo alla frontiera. La decisione – secondo quanto si è appreso – sarebbe stata adottata in una delle ultime camere di consiglio della Consulta prima della pausa per le festività pasquali. Anche se nello specifico l’illegittimità non riguarderebbe direttamente la cosiddetta legge Bossi-Fini (n.189 del luglio 2002), ad incorrere nella bocciatura dei giudici della Consulta sarebbe comunque un’altra norma che ha fatto da «apripista» alla Bossi- Fini e che è stata approvata d’urgenza dal centrodestra qualche tempo prima, vale a dire la legge 106 del 2002, che ha modificato la legge Turco-Napolitano del 1998.

La decisione – I giudici della Consulta avrebbero in sostanza dato ragione ai tribunali di Roma e Parma che sulle norme che regolano l’espulsione degli immigrati con accompagnamento coattivo alla frontiera avevano lamentato, tra l’altro, una limitazione delle libertà personali previste dall’art.13 della Costituzione. In sostanza – secondo i giudici di Roma e Parma – la prevista convalida entro 48 ore da parte dell’autorità giudiziaria del provvedimento di espulsione del questore, consisterebbe soltanto in un controllo formale e non in un «controllo pieno», secondo i principi del contraddittorio e con la garanzia del diritto alla difesa. Tanto più – veniva fatto ancora notare alla Corte Costituzionale – che la convalida del provvedimento del questore può intervenire anche ad espulsione già avvenuta.