Rimini – E’ corretto paragonare i centri di accoglienza per immigrati ad una discarica che nessuno vuole, o a dei carceri?. Eppure sarebbe accaduto durante un’udienza del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, innanzi alla Camera dei Deputati, a fine ottobre scorso. A segnalarlo è un immigrato. Premettendo da sè che si tratta di un pessimo paragone, il capo dipartimento del Comitato sostiene: “Potrei dire che l’immondizia la si vuole sempre a casa degli altri, mai nella propria. Ed effettivamente viviamo le stesse problematiche di chi deve realizzare una discarica”. E “Non possiamo però far ricorso ad edifici carcerari che altrimenti ci verrebbero chiusi (tra l’altro subiamo addirittura anche i controlli della Commissione europea). Dobbiamo, quindi, individuare dei centri simili a carceri ma che non siano propriamente tali. La situazione come intuirete è particolare e difficile”.Ma l’immigrato chiama in causa soprattutto i parlamentari dell’opposizione, a partire da quelli eletti a Rimini, auspicando che chiedano le dimissioni del capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. Intanto, sul tema del voto agli immigrati, interviene Luigino Garattoni, dei Verdi di Rimini. Il quale non si butta via rispetto alla proposta di legge per consentire il voto agli immigrati, nelle elezioni regionali del 2005, di cui sarebbe autore il consigliere regionale diessino Andrea Gnassi. Garattoni auspica inoltre che i Verdi possano esprimere, nelle elezioni amministrative, candidature di immigrati con concrete possibilità d’elezione.
da il Corriere Romagna del 9 dicembre 2003
Immigrati paragonati a rifiuti
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