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da Il Sole 24 ore del 1 febbraio 2005

Immigrati pronti all’assunzione

Saranno pubblicati sulla «Gazzetta Ufficiale» entro questa settimana, probabilmente tra domani e giovedì, i due decreti per l’ingresso in Italia, nel corso del 2005, di 159mila nuovi lavoratori extracomunitari e neocomunitari (ossia dei dieci nuovi Paesi Ue). Lo si apprende da fonti qualificate del ministero del Welfare che precisano come la data della pubblicazione è stata fissata in giorni successivi alla fase di consueto affollamento presso gli uffici postali dovuto ai pagamenti delle pensioni proprio per evitare code e disagi a tutti i cittadini.

Da quest’anno le richieste di assunzione nominativa di lavoratori immigrati da parte dei datori di lavoro dovranno infatti essere presentate con una raccomandata presso gli uffici postali da presentare a partire dal giorno successivo alla pubblicazione dei decreti. I datori di lavoro saranno liberi di presentare la domanda con raccomandata semplice o con ricevuta di ritorno. Così almeno ha chiarito il ministero del Welfare alla stessa amministrazione delle Poste che avevano sollevato il problema. Ogni datore di lavoro potrà presentare un’unica raccomandata contenente le richieste per l’assunzione di uno o più immigrati. Per gli stagionali è prevista la possibilità che le associazioni datoriali che gestiscono il lavoro stagionale possano fare un’unica raccomandata contenente tutte le domande. I moduli per le domande sono scaricabili da Internet sul sito del ministero del Welfare (www.welfare.gov.it) o reperibili presso le direzioni provinciali del Lavoro.
In ogni caso, ricordano al ministero, l’operazione “quote 2005” non avrà affatto le caratteristiche di una lotteria o un’estrazione a sorte per di più in un clima di caos generale. Quanto alle code, rilevano sempre al ministero guidato da Roberto Maroni, non è neppure comparabile un eventuale affollamento davanti agli sportelli dei circa 100 uffici provinciali del Lavoro con quello che si potrà creare presso 14mila uffici postali.

La scelta delle Poste è stata anche dettata dall’esigenza di garantire la massima trasparenza nella procedura delle richieste mettendo, con un’unica modalità di presentazione, tutti i datori di lavoro nelle stesse condizioni. Farà fede, comunque, per ogni contestazione, il timbro postale con l’indicazione della data e dell’ora. In quel 10% di uffici postali non attrezzati con stampigliatrici automatiche si provvederà con una scritta a mano a cura dell’ufficio postale.
Il meccanismo delle “quote” di ingresso di immigrati regolari introdotto in Italia con la legge n. 40 Turco-Napolitano (e non modificato dalla Bossi-Fini) tenta di imboccare, sia pure dopo alcuni anni, la strada della semplificazione anticipando quanto verrà realizzato nei prossimi mesi con il cosiddetto “sportello unico” (che consentirà di ottenere nello stesso ufficio sia il visto che l’autorizzazione al lavoro) come previsto dai regolamenti della Bossi-Fini operativi solo tra qualche mese.

Anche per la tipologia degli ingressi il ministero del Welfare ha tentato di far convivere le diverse esigenze del mondo produttivo e le richieste avanzate da Regioni ed enti locali. Per la prima volta è stata prevista una quota specifica di 15mila tra badanti e colf (per soddisfare chi lamentava un eccessivo squilibrio a favore del settore manifatturiero e dell’agricoltura). Anche l’edilizia è stata tenuta in particolare considerazione con la previsione di ingressi specifici destinati al settore. Confermata poi la quota riservata a dirigenti e personale altamente qualificato (mille ingressi).

Sta producendo infine i suoi frutti la politica di cooperazione con i Paesi da cui originano i flussi migratori per accordi sulla formazione di personale da utilizzare in Italia e per collaborare nell’azione di contrasto all’immigrazione clandestina. È in questo quadro che è aumentata da 1.500 a 2.000 ingressi la quota riservata sia all’Egitto che alla Moldavia, mentre per la prima volta è stata prevista una quota di 1.500 filippini e una ad hoc per i somali. Della rete di rapporti internazionali fanno parte anche i progetti pilota per la formazione come quello raggiunto con lo Sri Lanka per badanti, come quello sul lavoro in corso con il Marocco e quello già siglato con la Tunisia.

GERARDO PELOSI