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Immigrazione: CPT nelle Marche? Lo scoprono disobbedienti

Regione all’oscuro intesa, Presidente contrario a istituzione

Ancona, 18 Set – E’ stato un blitz “informativo” quello che i Disobbedienti hanno fatto stamane nella sede della Regione Marche, soggetto, ma del tutto ignaro, di un’ “intesa acquisita” dal Consiglio dei ministri per la “realizzazione dei centri di permanenza temporanea”, come recita l’ordinanza n. 3287 pubblicata il 31 maggio sulla Gazzetta Ufficiale.

Un modo insolito per venire a conoscenza di un progetto che riguarda direttamente l’ente (e le Regioni Veneto e Liguria).
Ma “la Regione Marche – ha puntualizzato il presidente Vito
D’Ambrosio – non ha mai consentito all’istituzione di nuovi
centri” e “tanto meno, in nessuna sede, all’istituzione di un
CPT nel proprio territorio. In ogni caso, la Regione è contraria all’istituzione di tali centri”. Come i no global,
che attraverso il portavoce Paolo Cognini hanno annunciato:
“Faremo di tutto per fermare la nascita dei CPT, veri e propri lager. Strutture carcerarie anticostituzionali dove vengono rinchiusi, fino a 60 giorni, gli immigrati clandestini: esseri umani che non hanno commesso reati penali. Nel caso in cui le istituzioni locali non ci ascoltassero e aiutassero il governo nella loro realizzazione, ci batteremo per smantellarli”.
“Siamo incavolati neri con il governo”, è insorto
l’Assessore all’Immigrazione Ugo Ascoli, che con il collega
Luciano Agostini ha incontrato i Disobbedienti. “La Regione non solo non era a conoscenza dell’ordinanza, ma nemmeno ha
partecipato a commissioni per l’intesa. Forse il Consiglio dei Ministri ha approfittato di una nostra assenza alle conferenze che periodicamente riuniscono Stato e Regioni: in questa materia il ministero degli Interni può fare il bello e il cattivo tempo superando anche i vincoli dei piani regolatori.
Dal canto nostro remiamo in tutt’altra direzione: verso l’accoglienza e non la detenzione degli immigrati. Entro 48 ore cercheremo di fare chiarezza sulla vicenda, e sentiremo le altre due Regioni”.
Ascoli ha contattato la Protezione civile (il Dipartimento ha
proposto l’istituzione dei CPT), ma anche qui dell’intesa non si sapeva niente. Ne era al corrente, invece, “ma solo perchè leggiamo la Gazzetta Ufficiale”, il prefetto di Ancona Giulio
Maninchedda: “Sappiamo che c’è un’esigenza generale di fare
altri centri. Ma qui ancora non c’è nulla”.
Ai Disobbedienti, però, è arrivata voce che sarebbe stata già individuata l’area: quella militare nei pressi dell’aeroporto di Falconara.
Data la vicinanza delle posizioni, il blitz dei no-global si
è concluso in un clima disteso. Destinato ad essere raffreddato dalle dichiarazioni del sottosegretario Mantovano: i CPT sono indispensabili, “mettiamoci dunque tutti l’animo in pace”.

Da Ansa.it