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Immigrazione – I dati del rapporto Caritas Migrantes 2005 sul FVG

dal Piccolo del 28 ottobre 2005

Le presenze nel 2004 sono aumentate del 19 per cento sul 2003

Lavori meno stabili, difficoltà quotidiane, numerosi i minorenni. Le presenze concentrate fra Pordenone e Udine, poi a Trieste e Gorizia

UDINE Sono circa 14mila più del 2003, con lavori meno stabili, più difficoltà nella vita quotidiana, e spesso minorenni. Questo a grandi linee il quadro emerso dalla presentazione del rapporto statistico sull’immigrazione 2005 della Caritas, avvenuto ieri a Udine (in contemporanea con altre città italiane).
I NUMERI Dal documento emerge che sapere quanti sono attualmente gli stranieri residenti nel Friuli Venezia Giulia è possibile solo tramite una stima. Non esistono infatti dati ufficiali sulle presenze. In base ai visti per inserimento stabile rilasciati nel 2004, comunque, la Caritas ha calcolato che si può parlare di un aumento di 14.357 presenze, che porta il numero totale a 76.409 (+19% rispetto allo scorso anno), di cui 11.952 minori. Le presenze si concentrano soprattutto a Pordenone (circa 26mila), Udine (circa 25mila) seguite da Trieste (17.400) e Gorizia (9mila).
L’OCCUPAZIONE Nel 2004 l’archivio dell’Inail ha registrato in regione 18.067 assunzioni a tempo indeterminato: dato inferiore a quello del 2003 (18.149). In tutti i settori c’è stata una diminuzione tranne nelle attività non determinate, dove sono comprese le collaborazioni domestiche, che registrano oltre 1.390 unità in più. Si segnala inoltre l’incremento nel settore del piccolo commercio, soprattutto da parte degli extracomunitari, mentre la sola provincia di Udine registra il 42% delle assunzioni in generale.
LE PROBLEMATICHE C’è un maggior ricorso ai Centri d’ascolto Caritas. Nel 2003 avevano registrato 4221 accessi, nel 2004 sono saliti a 3414. L’etnia più presente è quella rumena (per il 54% concentrata a Pordenone), seguita dal Ghana e dall’Ucraina. Due le tipologie di problematiche presentate: la prima per richieste di prima necessità e di tipo emergenziale, e l’altra per residenti anche da un certo periodo che si trovano alle prese con problemi di integrazione, casa e lavoro.
I MINORI Il numero degli stranieri iscritti alle scuole della regione nell’anno 2003-2004 è di 7.067 unità, con un’incidenza del 4.9%, per il 62% proveniente da paesi europei non aderenti all’Ue e per il 16% dall’Africa. Punto dolente è quello dei minori stranieri non accompagnati, che il Friuli Venezia Giulia ha iniziato a vivere dal 1992. Problema che si concentra in particolar modo a Trieste: è un caso limite quello della casa dello studente sloveno: 3 posti per i quali, già nel 1996, vi erano cento ragazzi in attesa. La presenza è sempre stata in prevalenza maschile e tra i 15 e 18 anni. Altro caso limite: su 47 minori presi in carico dal Comune di Cividale, due sono stati affidati, uno rimpatriato e di 11 non si hanno più notizie.
CRIMINALITÀ Dal 1999 al 2004 nei Centri di permanenza temporanea regionali che accolgono i minori in flagranza di reato sono transitati 167 minori, di cui 79 stranieri (28 femmine e 51 maschi), con un’incidenza sul totale del 49.1%, inferiore a quella nazionale (55.7%). Elemento che porta il dossier ad affermare che la microcriminalità giovanile non è legata necessariamente al fenomeno migratorio ma ad altri aspetti della devianza. Nel 2003 (ultimi dati disponibili), le denunce per reati erano state 46.976, con 13.783 persone denunciate, di cui 4.276 stranieri, con un’incidenza del 31% che situa il Friuli Venezia Giulia al sesto posto in Italia, all’undicesimo per quanto riguarda l’incidenza dei minori stranieri (3.8%), in linea con il risultato generale del Nord Est.
Elena Orsi