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da Il sole 24 ore del 15 maggio 2008

Immigrazione: bocciato finora il 45% delle domande del decreto flussi

È del 45,7%, stando alle cifre del Ministero dell’Interno aggiornate al 12 maggio scorso, la quota di richieste di ingresso di persone non comunitarie respinta da questure e direzioni provinciali del lavoro. Un dato provvisorio, che comprende solo le 46mila pratiche chiuse ad oggi. Ma che proiettato sul totale delle domande presentate in seguito al “decreto flussi” dello scorso ottobre, circa 727mila, rivela come alla fine potrebbero esserne bocciate più di 330mila.
E in alcune città le quote di ingressi fissate dall’ex Ministero della Solidarietà sociale sono state già quasi coperte. È il caso di Ragusa, arrivata all’81,15% del totale a fronte di una media nazionale del 20%, di Frosinone, che è a quota 80,4%, o di Asti, al 79,8%. In fondo a questa classifica troviamo molte grandi città. Roma ha riempito meno del 5% delle sue quote, Milano il 12%, Firenze poco meno del 13% e Torino appena l’1,36%.

Le questure, che hanno principalmente il compito di verificare i precedenti penali dell’immigrato, hanno esaminato quasi 137mila richieste, poco meno del 19%. Più complessi gli accertamenti di competenza delle direzioni provinciali del lavoro, che includono verifiche sulla situazione patrimoniale del datore. Le Dpl, ad oggi, hanno appena superato quota 62mila, l’8,5% del totale.
Sono invece arrivate alla fine dell’iter, che prevede il doppio passaggio in questura e in direzione provinciale del lavoro, circa 46mila pratiche. Di queste, 25mila si sono concluse con il rilascio di nulla osta, mentre circa 21mila hanno avuto per diverse ragioni esito negativo. In totale, quindi, in poco meno di un caso su due le domande presentate sono state respinte. Una vera tagliola che dipende soprattutto dalle Dpl. In media, infatti, sono loro che bocciano circa il 40% delle richieste pervenute.

Le domande esaminate per provincia.

I posti assegnati per provincia.